Vale
E’ il termine che ho sentito di più a Barcellona! Il bello è che, a dirlo, saranno stati al massimo 3 o 4 indigeni! A Barcellona c’è casino dall’alba all’alba… forse ce n’è di più quando il sole dorme. A conferma di tutto ciò c’è sicuramente l’esperienza di aver fatto campo base in un ostello a ridosso della Rambla, luogo che anche ai tempi di Picasso (così dice la guida comprata in Offerta alla Mondadori del Vulcano Buono) era corollato di ragazze dai facili costumi e dispensatori di sostanze che stimolano le sensazioni e l’immaginazione (puttane e spacciatori per intenderci!). L’Ostello dove siamo stati era proprio lì! Per carità, fa più paura camminare alle 9:00 di sera per le strade delle mie zone che ritrovarsi da soli in un quartiere simile, anche perchè, nonostante la propaganda turistica spagnola di voler “eliminare” droga e prostituzione, la polizia passava ogni ora nel cuore del malaffare ma nulla, e dico nulla, si smuoveva. Di mattina, quando scendavamo per cominciare il tour della città, il quartiere era deserto… ma alle 15:00, quando siamo arrivati a Barcellona, la strada era piena di lavoratori/ici da marciapiede. Abbiamo dovuto chierere “permesso” per farci largo tra minigonne e paillettes quindi l’equazione è decisamente soddisfatta!
Senza deviare troppo il discorso in 4 giorni a Barcellona non sono stato capace di capire se questi barcellonesi se la passano bene, male, meglio oppure peggio di noi italiani. Tutti dicono “ci hanno superati”, “sono 10 anni avanti”… per carità non sono stato affatto male ed è senza dubbio un vanto riuscire a mantenere in piedi le gru della Sagrada Familia rendendole al tempo stesso patrimonio, monumento ed icona della Barcellona Made In Tourism. Quì in Italia potremo farlo con la SA-RC e tantissime altre opere, anche d’arte… ma forse noi italiani siamo critici dentro e piuttosto che sfruttare prederiamo parlare!