Happy Aulin
31 Ottobre. Ormai è entrata di prepotenza anche nelle nostre abitudini quella di replicare il nostro Carnevale, in chiave però molto più tetra e consumistica, una festa dal sapore anglosassone, come la musica che ascoltiamo, lo slang che usiamo e gli ideali che tentiamo di assorbire e fare nostri. I bambini, i ragazzini ed anche gli adulti vanno in giro a chiedere “dolcetto o scherzetto”… ma da dove è uscita st’usanza? Questa gente, a Carnevale, va in giro vestita da Pulcinella, Arlecchino o Brighella o appartiene alla “casta” che afferma: “NO a me ste cose non piacciono”?
Partiamo dall’inizio e cominciamo a vedere WIKIPEDIA cosa ci dice…
“Halloween o Hallowe’en è il nome di una festa popolare di origine pre-cristiana, ora tipicamente statunitense e canadese, che si celebra la sera del 31 ottobre, ossia alla vigilia della festa di Ognissanti (è questo il significato della parola Halloween). Tuttavia, le sue origini antichissime affondano nel più remoto passato delle tradizioni europee: viene fatta risalire a quando le popolazioni tribali usavano dividere l’anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. Nel periodo fra ottobre e novembre, preparandosi la terra all’inverno, era necessario ricoverare il bestiame in luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda: è questo il periodo di Halloween.”
EQUILIBRIO SPORTIVO
LO SPORT AIUTA A CRESCERE – Non seguo il calcio nè tantomeno qualche altro sport… ecco perchè, forse, non sono mai cresciuto più di tanto! D’altronde “Lo sport è l’insieme di quelle attività, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare e mantenere in buona condizione l’intero apparato psico-fisico umano e di intrattenere chi le pratica o chi ne è spettatore” quindi se non sono “PIU’ MIGLIORE” è forse per il mio distacco dallo Sport. Diversamente, però, quando ho tempo mi appassiono alla cronaca, tanto per sentirmi parte degli essere viventi che, oltre a lavorare, vivono le proprie vite nella società di cui hanno deciso arbitrariamente di far parte. Buona parte della cronaca di questi ultimi giorni si è incentrata sullo Sport dove una partita di calcio è stata interrotta a causa di alcuni disordini generati dalla tifoseria ospite.
OK. Dopo il preambolo quasi giornalistico veniamo al dunque, abbandoniamo l’etica dattilografica e tentiamo di mettere #FFFFFF su #000000 (nero su bianco per gli sportivi accaniti che non saprebbero decifrare i codici esadecimali!) le sensazioni che le immagini di quegli scontri hanno suscitato nella gente normale.
Vorrei la pelle nera – 1967
Era Nino Ferrer il profeta che aveva già previsto tutto… e forse per questo, oltre che per la morte della madre, che si sparò al cuore in un campo di grano della campagna francese (Corriere Della Sera). Forse lui aveva già capito che un giorno il SUD del mondo si sarebbe assottigliato, aveva inteso già negli anni ’60 che l’equatore, prima o poi, si sarebbe spostato un po’ più a Nord, sempre più a Nord, fino a scavalcare il regno che fu dei Borboni. Oggi Napoli, e la Campania tutta, è Ufficialmente il sud del mondo.
Avete presente quel SUD che ci propone di tanto in tanto Licia Colò nel suo “Alle Falde Del KI CI MANGIAMO”? Bene, proprio Quel Sud! Sole splendente, mare azzurro (se visto da lontano) e cucina divina. Il luogo perfetto per trascorrere attimi di indimenticabile FOLLIA!
Non so se sulle guide Lonely Platet esiste un itinerario come quello che proporrei io… ma voglio proprio consigliarvelo… d’altronde è la mia MATA TERRA!
Vi consiglio vivamente divenire a trascorrere qualche giorno al SUD per lasciare che il vostro animo si immerga nei colori, profumi e sapori intrisi di storia natura e folklore della miaterra, la stessa che riuscì a strappare un Re (quello spagnolo) dalle radici della propria terra e fargli preferire Napoli come dimora fissa della sua Famiglia.
Arrivati a Napoli potrete crogiolarvi in un groviglio di auto, motorini, clacson ed ambulanti che ritmicamente scandiranno i vostri passi per tutta la vostra permanenza. Noterete sicuramente che ogni veicolo e/o bancarella varà qualcosa di arrangiato alla menopeggio, qualche graffio, bottarella, buco o pezzo di nastro da imballaggio appicicato. A Napoli è davvero difficile morire per incidente mortale: il costante traffico impedisce di superare i 40 km/h ma in compenso è facilissimo conoscere gente diversa ogni 10 km percorsi grazie ai microtamponamenti che favoriscono le relazioni interpersonali.