A braccia conserte
Parodie del presente, zavorre del tempo quegli sguardi che si ha la fortuna di incontrare sulle panchine soleggiate nel parco, occhi persi nel vuoto che ripercorrono un’infinità di attimi ed episodi con una voglia matta di raccontarli tutti, uno per uno. Ma la memoria cede e gli eventi non si legano nell’ordine temporale esatto e tutto appare come una storia da cartone animato in cui goffi personaggi dalle fattezze improbabili si muovono e rimbalzano tra albe e tramonti della giovinezza andata.
Quando la domenica andiamo ad assistere alla mostra di ritratto me li racconti sempre tutti, sempre allo stesso modo, sempre con la stessa incomprensibile confusione che forse deve servire a depistarmi affinchè io ti degni della stessa attenzione ogni volta, per poi finire a non capire mai cosa sia realmente successo a quei due ragazzini che ci rimisero le vita mentre, andando a lavorare nei campi, che furono sotterrati dal terreno dello scavo che stavano facendo “i grandi”. E per ogni tre passi un ricordo ed un albero genealogico che sai benissimo non potrò mai ricostruire, con la nostalgia e forse anche la paura di chi può ancora raccontarle certe cose, storie di coetanei, di ragazzi più giovani di … Read More