Chi l’avrebbe mai detto che il tema dell’ultima mostra estiva del Met Costume Institute si sarebbe rivelato essere così preveggente? About Time, un’esposizione che immagina il tempo come un loop che si ripete all’infinito, è stata tenuta in uno stato di animazione sospesa per un anno, durante il quale è come se il tempo si fosse fermato, per poi contrarsi, espandersi e riavvolgersi e, infine, aprire al pubblico ad ottobre 2020 con chiusura prevista per febbraio 2021.
Quest’anno, potremmo voler essere cauti ad addentrarci nello strampalato mondo sottosopra di Alice’s Adventures in Wonderland, soggetto del prossimo spettacolo-mostra al V&A di Londra. Le date di apertura dei vari show potrebbero subire cambiamenti (in attesa della distribuzione dei vaccini) mentre i musei cercano di rimettersi in pari dopo svariati mesi di chiusura, quindi controllate sempre gli ultimi aggiornamenti sui rispettivi siti. Il calendario internazionale del 2021 prevede molti di quegli eventi che dovevano essere il fiore all’occhiello dello scorso anno, tra cui il debutto nel mondo dell’arte di Martin Margiela a Lafayette Anticipations di Parigi, Sneakers Unboxed al Design Museum di Londra e i festeggiamenti per il centenario di Vogue Paris a Palais Galliera. (Attualmente tutti in programma per questa primavera).
Dopo mesi chiusi in casa, è ora di fare un pò di movimento all’aperto approfittando, magari, di mostre sull’activewear, lo stile anni 90 e le attività d’altura. E se vi serve un promemoria su com’era ‘agghindarsi’ per andare ad un party (o anche solo per uscire di casa), ci sono le immagini da sogno di Sarah Moon e Paolo Roversi e il glamour sofisticato ad alto sex appeal di Helmut Newton.
Per chi ama una moda visionaria…
Alice: Curiouser and Curiouser
Inizia con un viaggio nella tana del Bianconiglio e finisce con un capitombolo attraverso lo specchio: l’evento-esperienza su Alice nel Paese delle Meraviglie in mostra (posticipata) al V&A prende in esame le origini e l’influenza dei libri di Lewis Carroll e le loro famosissime illustrazioni ad opera di John Tenniel. L’esposizione comprende anche alcuni dei costumi di scena e la concept art dell’adattamento cinematografico di Tim Burton del 2010, foto del calendario Pirelli firmato da Tim Walker e ispirato ad Alice e capi straordinariamente suggestivi di Iris van Herpen e Viktor & Rolf.
V&A, Londra, Gran Bretagna, apertura il 27 marzo 2021
Ruth E Carter: Afrofuturism In Costume Design
La costumista premio Oscar, artefice dello styling di film che hanno fatto storia come Fa’ la cosa giusta (1989) e Black Panther (2018), è decisamente puntigliosa quando si tratta di fare ricerca. E così, libri, musei, tessuti e artefatti storici rientrano tutti in quella ricca visione costumistica che confina con la pratica nota nel fantasy come ‘costruzione dei mondi’ (worldbuilding). La stessa Ruth E. Carter ha paragonato il suo ruolo a quello di uno scultore. Sessanta tra costumi, bozzetti e oggetti d’uso transitorio raccolti nell’arco di quarant’anni costituiscono il fulcro di questa installazione creata da Brandon Sadler, l’artista che ha dato vita agli spettacolari murales che decorano il laboratorio di Shuri in Black Panther.
SCAD FASH Museum of Fashion + Film, Atlanta, USA, in mostra fino al 12 settembre 2021
Per i viaggiatori del tempo del XX secolo …
Claudia Skoda: Dressed to Thrill
Nel 1975, la designer di maglieria Claudia Skoda e il suo circolo di amici occuparono un’ex fabbrica di Kreuzberg, a Berlino. Soprannominato ‘Fabrikneu’, lo spazio iniziò ad attrarre artisti, musicisti e registi. Nel 1977, l’artista Martin Kippenberger scattò ben 1000 fotografie che immortalavano la scena ‘Fabrikneu’ e le trasformò in un’installazione-passerella per le creazioni audaci e sensuali di Skoda. Poi, su consiglio di David Bowie, questa aprì il suo primo store a New York nel 1982, per tornare a Berlino dopo la riunificazione e avviarne un altro sul viale Ku’damm. La mostra è un omaggio al design di Skoda, ai creativi che hanno contribuito alla sua visione e alla scena underground della Berlino Ovest degli anni 70 e 80.
Kulturforum, Berlino, Germania, dall’11 febbraio al 24 maggio 2021
Simply brilliant: Artist Jewellers of the 1960s and 1970s
Psichedelia, corsa allo spazio, spiritualità new age, il movimento femminista e controculture di ogni genere. Con l’arrivo degli anni 60, i gioielli sfarzosi in oro massiccio dei decenni precedenti appaiono decisamente démodè e non in linea con il nuovo sentire delle rivolte giovanili. Ma anche in questo periodo, il gioiello continua a svolgere un ruolo importante: dà voce all’esuberante libertà di espressione e al desiderio di emergere, sia tra le donne che tra gli uomini. Aspettatevi forme futuristiche, geodi fantasiosi e vere e proprie sculture indossabili.
Schmuckmuseum Pforzheim, Pforzheim, Germania, dal 27 marzo al 27 giugno 2021. Cincinnati Art Museum, USA, dal 22 ottobre 2021 al 6 febbraio 2022
Beautiful People: The Boutique in 1960s Counterculture
Le boutique che hanno reso celebre la Swinging London degli anni 60 erano famose quasi quanto la loro clientela. Basta pensare a Biba o Granny Takes A Trip. Questa mostra è un viaggio nel passato, all’interno dei guardaroba dei Beatles, dei Rolling Stones, di Marianne Faithfull e Jimi Hendrix sullo sfondo degli interni – ricostruiti per l’occasione – delle boutique più stravaganti di Chelsea.
Fashion and Textile Museum, Londra, Gran Bretagna, dal 3 settembre 2021 a gennaio 2022
Fashion Photography From The 1990s — curata da Claudia Schiffer
Naomi Campbell, Kate Moss, Linda Evangelista, Helena Christensen e le altre: gli anni 90 hanno rappresentato l’era delle supermodel. Chi meglio di Claudia Schiffer, quindi, per farci da guida in questo decennio? La modella e attrice tedesca, che ha compiuto 50 anni l’anno scorso, si avventura nel mondo museale curando le opere di quei fotografi che l’hanno resa un’icona mondiale, da Ellen von Unwerth a Juergen Teller e Karl Lagerfeld. La mostra ripercorre quel periodo dal suo personale punto di vista e comprende fotografie e memorabilia provenienti direttamente dal suo archivio con musiche e video in sottofondo a ricrearne l’atmosfera.
Kunstpalast, Düsseldorf, Germania, autunno
Reinvention and Restlessness: 1990s Fashion
Il decennio che ha ci ha portato il grunge, l’estetica decostruita, i tessuti performanti, le sfilate-spettacolo ma anche la rinascita della case di Alta Moda e una serie infinita di omaggi storici è già stato protagonista di diversi revival. Per chi l’ha vissuta sulla propria pelle, quella decade può essere sembrata piuttosto anonima dopo gli eccessi che avevano caratterizzato quella precedente, ma gli anni 90 ci hanno regalato nomi come Tom Ford, John Galliano, Alexander McQueen e Marc Jacobs e hanno visto l’ascesa di Yohji Yamamoto e Rei Kawakubo. La mostra indaga come la visione dirompente di questi designer sia stata reinterpretata attraverso l’obiettivo di fotografi come Corinne Day, Inez & Vinoodh e Steven Meisel. Il volume che accompagna l’esposizione è in uscita a marzo.
The Museum at FIT, New York, USA, autunno
Per chi ama il glamour più raffinato…
Paris to Hollywood: The Fashion and Influence of Véronique and Gregory Peck
Véronique Passani era una reporter ventenne per France Soir quando venne incaricata di intervistare una star come Gregory Peck, in Europa per girare Vacanze Romane (1953). Ebbene quello fu l’inizio di una storia d’amore che durò fino alla morte di Peck nel 2003. Grazie all’eleganza chic parigina che la contraddistingueva, ad Hollywood, Véronique era diventata una influencer ante litteram che sfoggiava capi couture di Givenchy e Yves Saint Laurent e faceva conoscere nuovi designer e nuove tendenze al pubblico americano, come nel caso di André Courrèges e la sua moda ispirata allo spazio. “Lo stile per loro era qualcosa di molto naturale”, disse la figlia Cecilia Peck “Credo che il loro segreto fosse che si divertivano”. Sia la mostra che il catalogo comprendono foto di famiglia e schizzi di creazioni di alta moda.
Denver Art Museum, Colorado, USA, dal 14 marzo al 20 giugno 2021
Alaïa and Balenciaga: Sculptors of Shape
Per quarant’anni, Azzedine Alaïa ha collezionato le creazioni degli stilisti che ammirava. La sua passione erano gli abiti del periodo dagli anni 30 e 50 e, tra i designer dell’epoca, quello che amava maggiormente era Cristóbal Balenciaga. Curata da Olivier Saillard, la mostra mette a confronto 120 capi di queste due leggende della moda (tutti appartenenti alla collezione personale di Alaïa).
Cristóbal Balenciaga Museoa, Getaria, Spagna, dal 29 aprile ad autunno 2021
Sarah Moon
I dettagli relativi alla biografia di Sarah Moon tendono ad essere velatamente sfuocati come la sua fotografia senza tempo ma, a quanto pare, la modella trasformatasi in fotografa compie ottant’anni quest’anno e Fotografiska ha deciso di renderle omaggio. Sia che si tratti delle campagne per Comme des Garçons e Issey Miyake degli anni 80 e 90, dei ritratti degli amici o di viste su Parigi, le immagini pittoriche di Moon sono intrise di suggestioni immaginifiche, quasi oniriche e portano con sé quell’alone di mistero delle fotografie rinvenute per caso. La mostra include opere realizzate per i volumi fotografici Circuss e L’Effraie, ispirate alle favole di Hans Christian Andersen.
Fotografiska Stockholm, Svezia, dal 5 marzo al 30 maggio 2021
Per chi ama la sperimentazione avant garde…
Nicholas Daley: Return To Slygo
È un tributo alla famiglia, alla musica, alla maglieria e alla tessitura: lo stilista di menswear Nicholas Daley riempie gli spazi della galleria con striscioni, filmati e tappeti realizzati ad hoc per creare una sorta di ambiento terapeutico e rigenerante (almeno così si augura) per la Londra post-lockdown. Le moodboard mettono in luce le radici giamaicane e scozzesi di Daley e le sue fonti di ispirazione mentre il documentario di Joseph Dunn prende in rassegna le tecniche di lavorazione della maglia e le competenze tramandate al designer dalla madre. Ma cosa c’entra Slygo vi chiederete? Viene da Iman SLYGo, il nome da DJ di Daley. E se non potete raggiungere Londra, i modelli per maglia e la playlist di Daley ispirata al carnevale caraibico saranno disponibili online.
Now Gallery, Londra, Gran Bretagna, dal 9 febbraio al 18 aprile 2021
CFGNY
Il collettivo di artisti CFGNY (Concept Foreign Garments New York) formato da Daniel Chew, Tin Nguyen, Ten Izu e Kirsten Kilponen, e noto per i capi di contrabbando ridistribuiti e le presentazioni performative con sculture di cartone, è in mostra presso Auto Italia, uno spazio dedicato ai progetti sperimentali. Ma quali sono le tematiche indagate? Moda, identità, sessualità e il concetto di identità asiatica. La mostra comprende anche sculture, performance, una nuova capsule collection e una commissione online.
Auto Italia, Londra, Gran Bretagna, da aprile a giugno 2021
Endless Garment
In mostra al museo del collezionista Michael Xufu Huang, che ha aperto di recente a Pechino, Endless Garment approccia la moda come un loop infinito di produzione, promozione e consumo, in circolazione in tutto il mondo e che, il più delle volte, transita proprio dalla Cina. Grazie a fotografi, label, designer e artisti provenienti dall’Asia e dalla diaspora, la mostra promette di essere un’interpretazione critica e concettuale di uno dei settori globalizzati più antichi al mondo.
X Museum, Pechino, Cina, dal 20 marzo 2021
Dress Code: Are You Playing Fashion?
Organizzata da The Kyoto Costume Institute, Dress Code prende in esame il modo in cui ‘leggiamo’ e utilizziamo un capo di abbigliamento in termini di segnali sociali e propone la moda come un gioco straordinario in cui possiamo decidere di giocare rispettando le regole oppure creandone noi delle nostre. All’interno della galleria, questo si traduce nelle immagini street style firmate da Hans Eijkelboom che documentano fortuite tribù stilistiche; in uniformi che si ricollegano sia al mondo del lavoro che alle sottoculture di tutto il mondo e agli estremi quasi vignettistici della moda – dalle gonne panier del robe à la française del XVIII secolo all’abito paper doll di Jeremy Scott per Moschino.
Bundeskunsthalle, Bonn, Germania, dal 26 marzo al 18 luglio 2021
Per gli estimatori del corpo umano…
Oceanista — Fashion & The Sea
Pronti a salpare? Il programma di bordo prevede galloni da uniformi della marina militare, alamari, righe nautiche, scarpe da barca, stile da crociera e cerate. La moda d’altura ha un passato celebre e variegato e va dai marinai sexy di Jean Paul Gaultier e i look casual da Riviera di Chanel ai tentacolari abiti acquatici di Iris van Herpen.
M/S Maritime Museum of Denmark, controllare le date di apertura e chiusura sul sito
Fearless Fashion: Rudi Gernreich
Monokini, tanga, micro minigonne e tailleur pantalone: le creazioni bodycon, ispirate alla danza, di Rudi Gernreich non sono di certo state pensate per chi non ama osare. Nato a Vienna da genitori ebrei nel 1922, la famiglia di Gernreich fu costretta a lasciare l’Austria in seguito all’annessione alla Germania nel 1938, e a stabilirsi a Los Angeles. Qui divenne una figura di spicco all’interno del movimento per i diritti degli omosessuali e arrivò alla moda grazie alla danza. I suoi capi erano creati per permettere libertà di movimento mettendo in rilievo le forme del corpo. La mostra “sottolinea il rifiuto di Gernreich della tradizionale concezione di identità e il suo impegno nel promuovere la fluidità di genere, la body positivity, l’uguaglianza e la bellezza di tutti gli individui”, afferma la curatrice Jacquie Dorrance.
Phoenix Art Museum, Arizona, USA, dal 27 aprile al 26 settembre 2021
Helmut Newton
Noto per le sue immagini altamente erotiche di donne in stato di nudità allusiva, il fotografo berlinese avrebbe compiuto 100 anni ad ottobre. Questo tributo posticipato vanta ben 300 fotografie tra ritratti e servizi di moda.
Helmut Newton Foundation, Berlino, Germania, dal 3 giugno 2021 al 23 gennaio 2022 prima di spostarsi a Palazzo Reale, Milano
Activewear
Medaglia d’oro per il Fashion Museum Hasselt, che si avvale di due campionesse olimpioniche come guest curator. Si tratta delle velociste Élodie Ouédraogo e Olivia Borlée, un tempo compagne di squadra nella gara a staffetta e ora co-fondatrici del brand di sportswear 42|54. Tornando indietro alle origini dell’abbigliamento sportivo, la mostra ripercorre le varie tappe che hanno portato l’activewear ad affermarsi nell’alta moda.
Fashion Museum Hasselt, Belgio, dal 6 giugno al 30 dicembre 2021