In Giappone si presta molta attenzione al lato bambino negli adulti; il tema della meraviglia pervade ogni situazione; l’immaginazione viene allenata nel bambino come strumento di consolazione e, cosa più importante di tutte, viene insegnato che le cose che non sono visibili sono quelle importanti. Sono queste alcune delle straordinarie cose che si possono imparare leggendo il nuovo libro di fiabe della scrittrice Laura Imai Messina, Goro Goro (Salani Editore). Italiana, mamma di due bambini, Laura vive in Giappone, Paese che la strega ogni giorno con le sue meravigliose fascinazioni.
Goro Goro non è un libro di viaggi per bambini, come lo sono altri pensati per raccontare una particolare destinazione, città o luogo della terra, ma parlando di tradizioni, il libro di Laura Imai apre gli occhi sul Paese in cui vive: «Ho pensato a come potessi trasmettere la cultura del Giappone ai miei figli. Ho creato dei personaggi come quello di Daruma per raccontare le tradizioni del Paese dove vivono. Daruma è una bambolina rossa con gli occhi bianchi a cui si colora un occhio di nero esprimendo un desiderio che abbia a che fare con la perseveranza. La si posa e si lascia che ci guardi, quando il desiderio si realizza si colora di nero anche l’altro occhio» ci racconta. Il libro, come spesso accade con le fiabe e i cartoni animati, ha diversi piani di lettura, e anche gli adulti leggendo questi racconti possono scoprire un nuovo mondo e tanti insegnamenti (ovviamente il linguaggio è tenuto sotto controllo per essere adatto ai piccoli).
Ma cosa si può imparare da un libro per bambini? «L’impegno – risponde sicura Messina -, il Giappone ha un grande rispetto per l’impegno, che è infatti più meritevole del risultato. Si impara che la paura è una risorsa e che gli errori ripetuti danno sempre un risultato inaspettato e positivo… impari che, se cerchi tra le nuvole, trovi un leone. Si impara amore. Le fiabe tradizionali giapponesi non hanno necessariamente una morale e mostrano che il grande non sta sempre sopra il piccolo».
In un momento storico in cui viaggiare è difficile o impossibile, allora, leggere un libro che racconta un Paese lontano può anche essere un modo per sognare e andare lontani con la mente, fondamentale per noi adulti, ma ancora di più per i bambini. «Un libro può preparare al viaggio; leggendo si imparano tante cose e questo è fondamentale. Sono convinta che ogni viaggio vada preparato perché in questo modo si attraggono le cose. Leggendo tante cose ora, la memoria sarà stimolata poi e si potrà semplicemente vivere quello che si vede e accade» conclude Laura Imai.
Abbiamo, infine, chiesto all’autrice qual è il suo luogo preferito del Giappone: «Non è un luogo specifico. Amo il rituale della preghiera, mi piace la percezione non normativa della religione di questo Paese. I templi sono luoghi immersi nella natura, dove è più facile vivere la spiritualità. Il rituale prevede di gettare una moneta – di qualsiasi valore – come stimolo sonoro, successivamente ci si inchina due volte e si battono le mani due volte. Si dice la propria preghiera, intenzione e si battono ancora una volta le mani e si va via. È un gesto che mette in profonda connessione con se stessi».
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