45 anni nell’arte contemporanea: le stagioni della Galleria Susanna Orlando

45 anni nell’arte contemporanea: le stagioni della Galleria Susanna Orlando

Una stagione che ha le atmosfere della rinascita, per celebrare una lunga e articolata storia nell’arte contemporanea. La Galleria Susanna Orlando festeggia 45 anni di attività con una mostra in apertura il 10 luglio nella sede di Pietrasanta, a scandire questa vivacissima estate, ricca di appuntamenti finalmente in presenza che fanno pensare a un futuro di speranza e di passioni da condividere. Come quella per l’arte che, per Susanna Orlando, è un lavoro, una eredità da famiglia e anche una ragione di vita. Come già lascia intendere il titolo di questa ampia collettiva, scelto insieme a Nicola Santini, giornalista e scrittore e, per l’occasione, “mood director” di questo progetto espositivo che, tra le righe e le opere, ci parla di premura, di cura. Allora, attraversando varie decadi di attività, incrociando rapporti, incontri, confronti, dialoghi, decisioni, in esposizione per “Grand Hotel Orlando” le opere di 21 artisti: Giuseppe Biagi, Raffaele Bueno, Roberta Busato, Piero Pizzi Cannella, Jessica Carroll, Giuseppe Chiari, Michele Chiossi, Girolamo Ciulla, Silvia Del Grosso, Pino Deodato, Patricia Fraser, Godot (Maurizio Villani), Lucy Jochamowitz, Lorenzo Lazzeri, Aldo Mondino, Giacomo Piussi, Maurizio Rivieri, Silvina Spravkin, Giuseppe Vassallo, Emma Vitti, Kan Yasuda. Personalità e ricerche differenti per provenienze, formazioni, inclinazioni e generazioni ma che, tra i linguaggi eterogenei della pittura, della scultura e della fotografia, tessono la trama di una storia tanto personale, privata, che collettiva, condivisa, come spesso accade nella materia dell’arte. Abbiamo raggiunto Susanna Orlando per farci dire di più.

Ritratto Susanna Orlando photo by Christian Ciardella

Da Firenze a Forte dei Marmi, fino a Pietrasanta, il suo è un lungo e “diffuso” percorso nell’arte contemporanea. Può raccontarci i momenti salienti di questa storia?

«Raccontare 45 anni di percorso è tanto difficile, quanto emozionante. Ho iniziato da ragazzina, guardando con grande ammirazione il difficile lavoro di mio padre Angelo: quello del mercante d’arte prima, e del gallerista poi. Lo guardavo a Firenze dalla fine degli anni Sessanta e poi a Forte dei Marmi dove aprì nel 1968 una delle prime gallerie del paese apuano. Nel 1976, mi accompagnò quasi per mano in un piccolo spazio e mi disse: “Questo spazio sarà il tuo pane”. E così fu, tra studio, lavoro e amori estivi.

L’amore per la figura dell’Artista, il profumo dei colori e i luoghi dove questi lavoravano, hanno poi dato la propulsione giusta ad una “navicella spaziale” che tuttora sta girando serenamente nella sua orbita. Così ho esplorato il pianeta Forte dei Marmi e ora quello di Pietrasanta.

Così organizzo mostre nelle due gallerie, di cui amo seguire e disegnare l’allestimento, accolgo site specific, passeggio per la città di Pietrasanta onorata di far parte del circuito delle Gallerie storiche, allestisco sale di grandi alberghi, faccio “fiorire” pareti in ville sparse nelle fresche pinete della Versilia e delle abitazioni cittadine dei proprietari.

Spesso “esco” dalla galleria chiamata da famosi brand che desiderano inserire l’Arte tra le loro preziose collezioni, come Loro Piana e Louis Vuitton a Forte dei Marmi per citarne due recenti. Ho anche volato fino in Sri Lanka per parlare del mio meraviglioso mestiere agli studenti di belle arti di Colombo.

Spero di poter continuare ancora a lungo questo viaggio».

Aldo Mondino, 2000, _Hotel Sherez_, t.mista su linoleum, 240×190 cm

In che modo ha portato avanti la sua attività come gallerista? Quali sono i punti fermi della sua ricerca?

«Ho portato avanti la mia carriera con grande rigore e serietà, con grande rispetto per il lavoro altrui e per la figura dell’Artista. Mi occupo personalmente di ogni dettaglio anche consapevole di essere fuori moda, ma la scuola è quella e non riesco a modificarla. La passione nell’essere la mediatrice tra l’Artista e il Collezionista è la difficile sfida che ogni giorno mi dà la carica necessaria.

L’altra cosa che da sempre metto in atto è la forza di saper scegliere le opere di qualità. Quando sono davanti a più opere non prendo tutto ma solo quelle che ritengo le migliori e quelle che porterei a casa mia. Il mio sogno è lasciare un segno, un segno che ricordi quanto sia importante la presenza dell’arte, nella vita di ogni giorno.

Abituarsi all’Arte».

Lucy Jochamowitz 2021 Case fragili 138x100cm acrilico e matita su tela grezza

45 anni condensati in una mostra che, dal titolo, “Grand Hotel”, sottintende un concetto di ospitalità. Può spiegarci meglio il suo rapporto con gli artisti coinvolti?

«Alla fine, che cosa è una Galleria d’arte se non un Grand Hotel a 5 stelle?

Noi ospitiamo Artisti con devozione, offriamo loro splendide pareti dipinte di fresco, teorizziamo gli eventi, facciamo bagordi insieme, e proteggiamo e eleviamo il prodotto della loro ricerca; i Collezionisti, a cui consigliamo l’acquisto migliore accompagnandoli poi a casa con l’opera che posizioniamo con cura per assicurare la maggiore godibilità; infine accogliamo Amici, e semplici passanti con onori e grandi sorrisi.

Ho scelto gli artisti che in questi anni mi hanno seguita con più attenzione e che hanno manifestato entusiasmo verso il mio lavoro come io verso il loro. Esporrò un capolavoro di Aldo Mondino “Hotel Sheraz” e un’opera di Chiari, artisti che in vita hanno stimato molto il mio lavoro.

Non ci sono proprio tutti quelli che avrei voluto ma solo per motivi di spazio!».

Silvia Del Grosso, Indicatore di movimento NIDO Colori indelebili su tela d’ortica tinta a mano 49 x 46 cm 2021

La mostra verrà presentata in occasione della Collectors night di Pietrasanta. Quanto è importante un evento del genere, per un luogo suggestivo ma anche al di là dei circuiti metropolitani dell’arte?

«Io ho sempre amato fare le cose in buona compagnia, dalle cene ai viaggi, alle visite delle mostre…allora quale migliore occasione di convogliare le inaugurazioni delle gallerie storiche di Pietrasanta in un unico giorno, anzi per meglio dire in un’unica notte!

I nostri amati collezionisti protagonisti di una serata unica nel suo genere in un contesto prezioso come quello della città di Pietrasanta».

Giuseppe Chiari, primi anni ’90 _Acrement_ T. mista su spartiti, 70×50 cm

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