A Tokyo con un viaggio virtuale: il nuovo modo di scoprire il mondo con una guida collegata in diretta

A Tokyo con un viaggio virtuale: il nuovo modo di scoprire il mondo con una guida collegata in diretta

Tokyo Metropolitan Government OfficeSantuario Hanazono Kabuki-choOmoide YokochoShinjuku station

La scarica di adrenalina quando metti piede in un posto mai visto, gli odori di un’altra città, il suono delle voci di chi ci abita, i profumi e i colori delle natura, e poi quella meravigliosa sensazione di essere lontano da casa, di poter dimenticare tutto e vivere, almeno per un po’, in un’altra vita: finché non potremo tornare a viaggiare nessuno potrà mai farci vivere queste emozioni ma nel frattempo, per capire cosa succede nel mondo che c’è fuori dalle nostre case, i viaggi virtuali (fatti bene) possono essere una valida alternativa.

Me ne sono resa conto in una domenica pandemica che sembrava uguale alle altre finché, con un clic, mi sono ritrovata a Tokyo: tutto grazie a Miravilius, piattaforma streaming che organizza eventi in diretta da città di tutto il mondo con professionisti che sul posto fanno visite di un’ora, in italiano, e con i quali è possibile interagire per fare domande, sempre live.

Mentre io ero sul divano, alle 11 di mattina, nel cuore Giappone, dove erano le sei di pomeriggio, c’era la mia guida: Daniele, ligure da più di 10 anni trapiantato nella capitale del futuro. Con un selfie stick in mano puntato su strade trafficate e grattacieli, in livestreaming ci ha mostrato com’è vivere le ultime ore di un weekend a Shinjuku, il centro di Tokyo. Shinjuku è la zona in cui si concentrano contemporaneamente una stazione che è la prima al mondo per numero di passeggeri (3 milioni di persone al giorno), i più grandi departement store del Paese, gli edifici più imponenti – come il Tokyo Metropolitan Government Office costruito da Kenzo Tange ispirandosi a Notre Dame – un vecchio quartiere popolare pieno di minuscoli bar e ristoranti dove mangiare yakitori e ramen (Omoide Yokocho) e Kabuki-cho: la zona a luci rosse più grande e conosciuta della città con insegne scintillanti di donne e uomini bellissimi che ti invitano a entrare e provare.

Il classico posto turistico, ma Shinjuku è perfetto per avere un assaggio di Tokyo, per scoprire quel modo tutto suo di essere votata al futuro e contemporaneamente attaccata al passato e ad abitudini che forse noi occidentali non capiremo mai fino in fondo, e soprattutto Shinjuku è il punto di partenza ideale per capire cosa succede ora a Tokyo. Il vantaggio di una visita in live-streaming, rispetto a un videoreportage, in fondo sta proprio qui: consente di capire in diretta cosa succede nel posto che stai visitando, anche se attraverso la schermo, in un momento in cui tutti siamo un po’ più curiosi di sapere. Così, tra le strade affollate di cittadini ordinatamente in fila, ciascuno con la sua mascherina, a distanza, ho visto come potrebbe essere rigorosa ma possibile la vita che continua a scorrere nonostante la pandemia, nonostante i casi in aumento (che nel Paese stanno mettendo in pericolo – per la seconda volta – le olimpiadi), nonostante le varianti, i pericoli, i vaccini che mancano, gli ospedali in affanno. «Tokyo è stata in lockdown per un mese, in cui hanno chiuso solo i grandi departement store e le palestre. Da quel momento i giapponesi, nel loro stile, hanno accettato di convivere con il virus, e cominciato diligentemente ad adottare precauzioni con cui ora continuano a vivere la loro vita», spiega Daniele.

Mentre fa da guida virtuale Daniele fa le stesse cose che farebbe se ci incontrasse di persona: risponde a domande di tutti i partecipanti al viaggio (si fanno via chat), mentre continua camminare tra le strade affollate raccontando la storia della città e tanti dettagli curiosi che incontra sul percorso. Per esempio enormi distributori automatici di bibite in ogni angolo («i giapponesi – dice – ne vanno pazzi»), strade senza nome (in Giappone l’indirizzo è semplicemente il nome del proprio palazzo), aiuole fiorite perfette che raccontano il profondo rispetto schintoista per la natura, in cui ogni elemento è un kami (cioè una divinità). Tutto questo prima di arrivare alla meta: il tempio Hanazono, nel cuore di un giardino dove il rumore dei grattacieli di Shinjuku fa spazio al silenzio. «Come tutti i templi, è aperto 365 giorni l’anno perché si possa sempre pregare, anche se i giapponesi ci vanno solo a capodanno perché porta bene, e poi si sposano in chiesa perché l’abito bianco va di moda»: conclude Daniele, prima di congedarsi con un «arigato» di rito e darci appuntamento al prossimo viaggio.

Lo rifarei? Sì, perché è stato un viaggio interessante, mi ha insegnato cose che non sapevo su Tokyo e i giapponesi, è durato il giusto per mantenere alto il livello di attenzione e inoltre è stato utile per capire come potrei impostare il prossimo viaggio vero a Tokyo. Perché, anche quando potremo tornare normalmente a viaggiare, strumenti come questi livetour immersivi offerti da Miravilius potrebbero essere un valido strumento per pianificare, oltre che per scoprire tutti quei posti che per un motivo o l’altro non riusciremo mai a visitare di persona. E poi, dettaglio non irrilevante, questi viaggi virtuali costano poco: una visita (e non c’è limite di spettatori) 8,99 euro, e fino a fine aprile c’è un’offerta per guardare tutti i live tour in stile Netflix, fino a fine maggio, con 9,99 euro. Un mese intero di viaggi virtuali: da Città del Capo a Stoccolma e poi Tel Aviv, Firenze, New York e, tra le altre, Ushuaia. Niente male come agenda di viaggio. Almeno per ora.

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