Artelogia, il mio libro di storia dell’arte

Artelogia, il mio libro di storia dell’arte

Me l’avevate chiesto in tanti e me l’hanno chiesto anche in Zanichelli. E così, a tre anni di distanza dalla pubblicazione di Artemondo, è uscito Artelogia, il mio nuovo libro di storia dell’arte per le superiori.

Naturalmente si tratta della naturale evoluzione del mio primo libro. Metodo e stile sono gli stessi di Artemondo: l’idea di fondo, infatti, è quella di imparare a guardare e a capire le opere attraverso l’osservazione attiva e il confronto.
Per questo motivo abbiamo usato una quantità enorme di immagini (più di 6 000), da quelle immancabili ad altre meno note, affinché il libro ‘parlasse’ da solo. Di tante opere è possibile vedere la collocazione nel contesto per coglierne le reali dimensioni, fare confronti con versioni coeve di altri autori, scoprirne la travagliata conservazione fino ai nostri giorni e anche le nuove interpretazioni.

L’intenzione è di far percepire le opere del passato come oggetti vivi, che hanno percorso i secoli assumendo nel tempo altri significati e che hanno ancora tanto da raccontarci.

Il metodo del confronto resta il punto forte del progetto. È presente, come in Artemondo, all’inizio del capitolo, per introdurre con un colpo d’occhio le novità di un nuovo periodo artistico attraverso le differenze con quello precedente. Dal tempio egizio a quello greco…

… dall’arco romanico a tutto sesto all’arco gotico a sesto acuto…

… dall’esuberanza barocca alla nitidezza neoclassica.

Il confronto avviene anche all’interno dei percorsi iconografici, i miei preferiti! Qui, ad esempio si parte dagli angeli di Beato Angelico per osservare l’evoluzione delle ali dall’arte bizantina a Wim Wenders.

Allo stesso modo la finestra a Collioure di Matisse è lo spunto per un approfondimento sulle mie amate finestre nell’arte, per coglierne – attraverso il confronto – tante possibili declinazioni.
Nella stessa pagina c’è un altro confronto: quello tra la donna con il cappello di Matisse e un analogo soggetto di Renoir. La differenza cronologica è di soli 14 anni, ma quella stilistica e concettuale è enorme e può dare la misura di cosa siano davvero le avanguardie!

Il confronto – come per Artemondo – si estende anche alle manifestazioni artistiche di altre civiltà, per ampliare l’orizzonte dei linguaggi possibili, ridimensionare la lettura eurocentrica della storia dell’arte e accostare produzioni coeve di culture lontane e diverse. Ad esempio, mentre in Italia fioriva il Vedutismo, in Cina si sviluppava un tipo di veduta a volo d’uccello, disegnata in assonometria.

E mentre in Francia nasceva il Realismo, negli Stati Uniti si formava la Hudson River School, un gruppo di pittori che affronta il tema del paesaggio con verismo e spirito romantico.

Accanto alla scheda – che, come tutti gli approfondimenti, non è a fine capitolo ma tra le pagine – potete osservare la pagina dedicata a Rosa Bonheur, grande pittrice francese dedita alla rappresentazione degli animali. Assieme a lei sono decine le donne presenti nel libro. Non relegate nell’appendice “l’arte delle donne” ma inserite assieme agli uomini, secondo il criterio cronologico o stilistico. Si va da Artemisia Gentileschi a Élisabeth-Louise Vigée Le Brun, da Suzanne Valadon a Meret Oppenheim, da Lee Krasner a Marina Abramovic e tante, tante altre.

Tornando alla questione approfondimenti, ce ne sono tanti sulle tecniche artistiche, perché non c’è aspetto più intrigante che sapere “com’è fatto?”. Queste pagine, come sempre, si trovano in mezzo ai capitoli, esattamente quando si sviluppa la nuova tecnica. Un piccolo codice da inquadrare con il telefono consente di vedere la stessa tecnica in video, con un artista che la mette in pratica davanti ai nostri occhi.

Altri approfondimenti più trasversali riguardano gli aspetti sociali dell’arte. Come veniva osservata l’arte nel Settecento da parte dei viaggiatori stranieri? Ne parliamo con il Grand Tour di Goethe tra dipinti e citazioni del suo Viaggio in Italia.
Come veniva fruita la pittura nell’Ottocento dal grande pubblico? Scopriamo i Salon parigini: folle di persone, quadri appesi su più file ed enormi cataste di tele per la selezione delle opere da esporre.

Un posto importante è occupato dagli approfondimenti relativi alla tutela delle opere d’arte. Si tratta di schede che raccontano di furti e di restauri, di danneggiamenti e di ricettazione. Perché, al di là dell’ora di educazione civica, è importante capire quali rischi corrano oggi le opere d’arte per sviluppare pienamente una ‘cittadinanza artistica‘.

Alcune di queste storie sono raccontate dentro piccoli riquadri nelle pagine, come l’avventuroso trasloco del David di Michelangelo da piazza della Signoria alla Galleria dell’Accademia, avvenuto nel 1873, con tanto di foto d’epoca.

Per lo stesso motivo in ogni capitolo si può conoscere un museo, italiano o straniero, di cui viene narrata la storia e i criteri espositivi, oltre ad alcune opere significative legate al periodo trattato nel capitolo in cui viene inserito. Qui ad esempio, conosciamo la National Gallery e la sua collezione di opere manieriste (ma i pezzi celebri sono comunque citati).

Qui, invece, si può apprezzare l’intervento di Carlo Scarpa nella Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, a Palermo, e conoscerne i capolavori.

Affinché tutte queste non restino solo nozioni da memorizzare, ho immaginato una serie di attività, poste alla fine del capitolo, che potrebbero essere definite in gergo scolastico ‘compiti di realtà’, ma a me piace considerarle delle avventure fuori dal libro, in cui si richiede autonomia, creatività, spirito di osservazione e capacità di connettere le discipline.
Ad esempio: crea una cartina interattiva con la localizzazione dei musei di tutto il mondo che conservano opere di Giotto. È un esercizio che consente di scoprire quanti incredibili passaggi fanno le opere d’arte prima di finire in un museo. Oppure: osservando i disegni del taccuino di Villard de Honnecourt prova a individuare le cattedrali francesi che ha rappresentato tra quelle di Cambrai, Laon, Reims, Meaux, Chartres e Losanna. Chiaramente si tratta di attività da svolgere con strumenti digitali dei quali si possono scoprire così tutte le opportunità didattiche.

Sarebbero tantissime le cose che vorrei raccontarvi perché per me è stato appassionante scriverle. Ma sarebbero troppe e rischierei di annoiarvi. Le potrete scoprire sfogliando i libri. Libri che, naturalmente, non ho creato da sola. Ad ogni volume hanno lavorato decine di professionalità diverse, una squadra che non conosce vacanze e domeniche, alla quale va tutto il mio affetto e il mio ringraziamento.

Oltre a Irene Enriques, Direttore generale di Zanichelli, e Giuseppe Ferrari, direttore editoriale, c’è Marina Di Simone, responsabile editoriale per la storia dell’arte e promotrice entusiasta di quest’opera. C’è Valentina Marano, la mia infaticable editor, colei che ha materialmente costruito il libro. C’è Mario Di Martino, disegnatore scrupoloso di tutte le illustrazioni architettoniche.
Dietro le quinte c’è anche la squadra iconografica (Chiara Presepi, Maria Giulia Pasi, Claudia Patella), che ho fatto impazzire per cercare esattamente le immagini che volevo. C’è Giovanni Santi, responsabile dell’Ufficio Produzione, che ha realizzato stampe di qualità straordinaria. E poi correttrici di bozze, segretarie di redazione, esperti di lingue straniere, tecnici del multimediale, autori dei video delle tecniche e del patrimonio, speaker e tanti altri, che ringrazio di cuore.

Tutto questo, però, non avrebbe funzionato senza l’elegante veste grafica, perfettamente coerente con lo spirito del libro, ideata dal visual designer Riccardo Falcinelli.

A proposito, tutto è iniziato qui, nel mio studiolo in centro Sicilia, “where the magic happens“, come disse un amico del nord Europa…

Qui sono nate circa 1600 pagine in cui ho cercato di raccontare la storia dell’arte nella maniera più completa possibile. Certo, non è pensabile farle tutte a scuola, in sole due ore settimanali. Ma è possibile scegliere, di anno in anno, percorsi diversi. E poi sfogliare e guardare le figure, come amavo fare da ragazzina, per fare scorte di bellezza!

Nonostante questo, ho dovuto saltare tanti autori e tante opere, altrimenti sarei arrivata a 5000 pagine… ma mi rifarò sul blog, dove tornerò con tutto quello che nel libro non ci stava. Continuate a seguirmi!

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