Covid e cultura: i giovani leggono di più e crescono i podcast

Covid e cultura: i giovani leggono di più e crescono i podcast

La crescita della vendita di libri è stata impercettibile durante il lockdown del 2020, ma in compenso il 41% dei giovani tra i 18 e i 34 anni ha letto libri, e-book o ascoltato audiolibri in misura maggiore rispetto al passato, e il 70% ha ascoltato podcast, una percentuale altissima e che considerando tutte le fasce di età scende al 44%. E’ quanto emerge dal report di Intesa Sanpaolo sui consumi culturali in tempi di Covid e sullo stato dell’editoria, presentato in occasione di un evento organizzato in collaborazione con BookCity e con Aie, l’associazione italiana degli editori. Dallo studio emerge anche una grande voglia, una volta finita la pandemia, di tornare ad una fruizione fisica della cultura: il 50% degli intervistati preferirà la frequentazione dal vivo; il 25% opterà per una formula ibrida e solo il 9% rimarrà esclusivamente sull’online.

Nei mesi passati, sostiene il report, il digitale ha permesso a numerosi italiani di sperimentare la fruizione di eventi online: concerti (vi ha assistito il 64%), eventi artistico-culturali (64%), conferenze (61%), opere teatrali (59%), presentazioni di libri (57%) e visitare mostre (62%). I nuovi fruitori hanno quindi superato quanti erano abituati alla cultura in precedenza. Anche la lettura ha trovato più spazio, soprattutto nelle fasce d’età più giovani: complessivamente, come detto, il 41% ha letto libri, e-book o ascoltato audiolibri in misura maggiore rispetto al passato.

Un ruolo significativo di facilitatore dei consumi culturali è stato svolto dai podcast, che vengono ascoltati dal 44% degli intervistati, dato che sale al 70% tra i più giovani (fascia d’età 18/34). Anche con il rientro alla piena mobilità, si continuerà ad ascoltarli perché “brevi ma interessanti”, accessibili in qualsiasi luogo (43%), “posso ascoltarli mentre faccio altro” (47%). Inoltre, l’ascolto di podcast si pone come traino per ulteriore cultura e scambio: infatti l’85% degli intervistati è portato ad approfondire i temi che ha ascoltato, il 75% tende a promuovere la condivisione con familiari, amici, colleghi, il 69% cerca e acquista libri che parlano dell’argomento ascoltato.

“La ricerca realizzata da Intesa Sanpaolo con Ipsos – commenta Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo – indica chiaramente che il digitale, dopo il boom iniziale legato al lockdown, è ormai a pieno titolo una straordinaria opportunità di accesso all’offerta culturale, perché permette di allargare la platea a nuovi fruitori e raggiungere anche i più giovani”.

Per quanto riguarda il libro, ha tenuto ed è persino cresciuto, anche se solo dello 0,3% nel 2020 per quanto riguarda le vendite di libri a stampa nei canali trade (librerie indipendenti e di catena, librerie online e grande distribuzione), mentre ebook e audiolibri crescevano del 43%. Date le difficoltà delle librerie fisiche, a trainare le vendite è stato l’online, come dimostrato anche dalla diversa composizione del fatturato degli editori: nel 2019 il 45% di questi presentava più del 21% del fatturato proveniente dalle vendite online; alla fine del 2020 la percentuale è salita al 54%. La crescita è proseguita anche nel 2021: da gennaio a maggio le vendite sono state pari a 591 milioni di euro, in crescita del 47% sul 2020 e del 19% sul 2019. Un lettore su quattro ha aumentato i suoi acquisti di libri nel 2020.

Interessante vedere le motivazioni di questo domanda di cultura e lettura. Il 31% dei lettori (l’universo di riferimento è quello del 15-75enni) dichiara di leggere di più perché ha voluto dedicare più tempo alla lettura (53%), perché vuole articolare la sua dieta culturale oltre le serie tv (22%), ma soprattutto perché ha scoperto un’offerta e delle proposte nuove. Leggono di più perché avevano iniziato a comprare nelle librerie online e hanno trovato titoli e autori che prima non trovavano o conoscevano (14%), perché gli editori stanno intercettando i loro bisogni di lettura (13%), per approfondire temi di attualità (5%), perché stanno creando una rete di relazioni fuori dai social (9%), perché hanno scoperto gli ebook, entrati stabilmente nella loro dieta di lettura (9%).

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