Disegnare la città sostenibile del futuro: mobilità e architettura a confronto

Disegnare la città sostenibile del futuro: mobilità e architettura a confronto

La città sostenibile del futuro
Nel lancio a gennaio di Fiat 500 elettrica, Leonardo DiCaprio guidava in nuovi ambienti urbani. Strade e quartieri caratterizzati dall’architettura verde di Stefano Boeri. Centri d’aggregazione ispirati alle idee di Jaime Lerner sull’agopuntura urbana. Le citazioni possono essere davvero molte.

A qualche mese di distanza, la conferma che quel mondo non vuole restare solo un’utopia, è dimostrato da diverse case automobilistiche come Fiat, e più in generale il gruppo Stellantis, nel perseguire quella visione. Ad aiutarli, i professionisti che hanno le competenze per disegnare e realizzare la città sostenibile del futuro.

Così, all’interno di un appartamento del Bosco Verticale, Olivier François, CEO del marchio Fiat e CMO di Stellantis, e l’architetto Stefano Boeri, impegnato con il suo studio in progetti di forestazione urbana in tutto il mondo, sono protagonisti di un dialogo sul futuro delle città. Un futuro che ha come cardini i temi della mobilità urbana e dell’architettura sostenibile. L’obiettivo finale è rendere le città più sane e vivibili, migliorando la qualità dell’aria e quindi la qualità della vita.

Fiat 500 elettrica

La New Renaissance per un’aria più pulita

Dall’incontro dei due personaggi, ambasciatori della nuova mobilità e della nuova architettura, è nato il germoglio di un nuovo movimento. Una New Renaissance sull’urgenza dell’agire e sull’importante opportunità d’ispirare il cambiamento. Un’impulso che deve partire dal coinvolgimento, dalla bellezza, dalla certezza della necessità di rendere migliore l’aria che respiriamo e meno inquinate le città in cui viviamo.

La combinazione tra architetture come il Bosco Verticale di Boeri che grazie alle 27.000 piante e milioni di foglie contribuisce a pulire l’area, assorbendo CO2 e le automobili come la nuova 500 che consente una mobilità a zero emissioni, può certamente contribuire a migliorare la qualità dell’aria nelle città. In questo idilliaco scenario, la missione di Fiat è creare la mobilità sostenibile per tutti. Per ottenere ciò, è necessario offrire al mercato, al più presto possibile –compatibilmente con la riduzione del costo delle batterie– auto elettriche che non costino più di quelle a combustione.

Olivier François su monopattino elettrico Fiat 500 presso il Bosco Verticale

L’ultimo miglio di Fiat per la città sostenibile

Nella mobilità sostenibile per tutti, è compreso anche l’ultimo miglio. Fiat ha già in catalogo un monopattino pieghevole che sta nel baule della 500. Molto vicino, inoltre, è il lancio della nuova versione elettrica completamente ridisegnata. E di elettrico c’è anche la bicicletta Fiat 500, il mezzo di trasporto a cui Olivier François è più legato. Anch’essa pieghevole si può inserire nel bagagliaio della 500.

Ma un altro settore chiave su cui Olivier si sta concentrando è quello dei Light Commercial Vehicle. Fiat, difatti, non significa solo macchine e neppure solo 500. Fiat è leader in Europa dei furgoni. Parlando di ultimo miglio, quindi, è molto importante lo studio che Fiat sta effettuando per sviluppare una linea di veicoli commerciali leggeri alimentati a celle d’idrogeno e dalle grandi capacità di carico.

Il Bosco Verticale dell’architetto Stefano Boeri

Oltre il Bosco Verticale

Ma se il Bosco Verticale, per gli ingenti costi di costruzione, è riservato a una ristretta élite, Stefano Boeri ha lavorato molto in questi anni per progettare e realizzare degli edifici verdi, ma a prezzi accessibili. Presto ne verrà inaugurato uno di edilizia sociale residenziale a Eindhoven in Olanda. Molti soprattutto in Cina. Per gli studi di architettura è un grande passo in avanti perché significa che si possono realizzare delle costruzioni nuove in altezza con un numero significativo di alberi: dalle 15.000 alle 30.000 piante.

Per le strutture già in essere senza balconi o terrazzi, invece, Parigi è l’esempio. La capitale francese, infatti, sta recuperando tutti i tetti. Prima quelli degli edifici pubblici e adesso anche nel residenziale l’amministrazione parigina vuole vegetalizzare i tetti. Che possa diventare il futuro di molte città? Secondo l’architetto Stefano Boeri, i tetti svolgeranno nel futuro il ruolo che hanno svolto i cortili nella città europea. Luoghi per il tempo libero, per la coltivazione e il coworking.

Sempre legata alla vegetalizzazione della città, i vecchi condomini possono lavorare sull’aggiunta di facciate verdi. Lo Studio Stefano Boeri sta realizzando due progetti molto importanti a Bruxelles e a Prato insieme al botanico Stefano Mancuso. Qui l’obiettivo è trasformare una serie di decadenti edifici di edilizia popolare e vecchi palazzi degli anni 80 attraverso facciate verdi. In questo caso, si avrà anche l’aggiunta di balconi e di soluzioni che migliorano la qualità complessiva dell’abitare. Intervenire sull’edilizia esistente per renderla più sostenibile è uno dei punti su cui è necessario insistere sottolinea alla fine della conference call l’architetto Boeri. Come dargli torto.

Ripensare quindi a come ridisegnare le città è una sfida che dovrebbe coinvolgere più attori, questo è lo stimolo e il messaggio che Olivier Francois e Stefano Boeri hanno voluto dare come loro testimonianza nella Giornata Mondiale dell’Ambiente –promossa il 5 giugno di ogni anno dalle Nazioni Unite– e che quest’anno ha come messaggio #TOGETHER WE CAN BE #GENERATIONRESTORATION.

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