FIAC OVR 2021: cosa abbiamo visto nelle viewing room online

FIAC OVR 2021: cosa abbiamo visto nelle viewing room online

FIAC OVR – Online Viewing Rooms ossia la prima edizione virtuale di una delle fiere internazionali d’Arte Contemporanea più influenti al mondo, accessibile dal 4 al 7 marzo 2021 a mezzanotte. “Crediamo nel potenziale dell’online per ampliare il pubblico della FIAC”, dichiara Jennifer Flay, direttrice della FIAC OVR. A settembre scorso infatti la Fiac annunciava la non apertura della manifestazione a causa delle restrizioni dovute alla crisi sanitaria, ma ecco un’edizione online aperta a tutti gratuitamente, previa registrazione.

In attesa dunque della prossima edizione fisica prevista per ottobre, la FIAC OVR ha ricevuto il sostegno di un gran numero di gallerie francesi e internazionali, 212 in tutto provenienti da 28 Paesi. Arte Contemporanea emergente e affermata, Arte Moderna, design e editoria, presentati in sale di visualizzazione dal design accattivante su una piattaforma – in cui ogni galleria è libera di rinnovare le opere esposte durante l’evento – sviluppata in collaborazione con Artlogic, leader nella tecnologia digitale dedicata al mondo dell’arte. Un sito bilingue francese-inglese, dove è prevista l’opzione view on wall per simulare l’opera in situ, la possibilità di affinare la ricerca per tecniche artistiche, prezzi, data, e ovviamente per gallerie, artisti e opere d’arte.

Jean Dubuffet Réchaud-four à gaz IV (Autoportrait) 12 mars 1966, 1966

Più accessibile, questa edizione virtuale accoglie nuove gallerie come la parigina Christian Berst specializzata nell’Art Brut o la galleria londinese Tiwani Contemporary con artisti di origine africana. Cosa troviamo? Spuntando la casella dei prezzi “oltre 1.000.000 di euro” cadiamo senza troppe sorprese su nomi noti e presenti nelle aste come Jean Dubuffet Fornello a gas IV (Autoritratto) 12 marzo 1966 (1966, vernice vinilica su tela, 116 x 89 cm), presentato dalla Waddington Custot, o come Alighiero Boetti con Mappa (1983, ricamo, 115 x 178 cm) presentato dalla galleria Tornabuoni.

Alighiero Boetti Mappa, 1983

Troviamo inoltre due grandi artisti francesi, riconosciuti tardivamente, che sono nella stessa fascia alta dei prezzi, vale a dire Louise Bourgeois con Senza titolo, 1993-2003 (Marmo rosa portoghese 23,5 x 53,5 x 32,3 cm) della Hauser & Wirth a € 1.229.508, o Pierre Soulages Peinture, 181 x 92 cm, 6 settembre 2017 (2017 Acrilico su tela) della galleria Karsten Greve a 1.550.000€. Laurence Sturla, ceramista viennese è presente con Quelli passati conservati VI (2020, Gres smaltato, 26 x 11 x 21 cm) alla galleria Gianni Manhattan a 1.200€. Prezzi anche accessibili, dunque.

Louise Bourgeois Untitled, 1993-2003

Al di là dei prezzi, che possono essere nascosti con accuratezza spuntando la casella apposita, ci si può tuffare nell’universo di Michael Elmgreen e Ingar Dragset, il duo di artisti presentato dalla Massimo De Carlo con una selezione di sculture iconiche e una nuova opera d’arte intitolata When the city sleeps (2021), una figura in bronzo dipinto di un ragazzino in piedi di fronte a un display luminoso a forma di finestra, attraverso il quale emerge un cielo blu scuro (n.d.r.). Vale la pena passare per le sale di altre gallerie italiane come la Zero di Milano, ma anche Vistamare/Vistamarestudio (Pescara, Milano), Tucci Russo di Torino, A arte Invernizzi di Milano, Raffaella Cortese di Milano, Tiziana Di Caro di Napoli, Magazzino di Roma, P420 di Bologna e SpazioA di Pistoia.

Elmgreen & Dragset, When the city sleeps, 2021

Sono diversi gli scambi e gli interventi da non perdere, come quelli proposti dalla Conversation Room. Si tratta di un programma che coinvolge istituzioni francesi e internazionali invitate a partecipare a questa piattaforma di discussioni intorno al tema della creazione contemporanea, in cui troviamo il Museo Tamayo (Messico), il Petit Palais (Parigi), M WOODS (Pechino) e la Bourse de Commerce (Parigi) con l’artista Lili Reynaud Dewar che conversa con Caroline Bourgeois, curatrice della Collezione Pinault. Ma non solo!

Sono cinque i curatori invitati dalla FIAC OVR a presentare il loro punto di vista in “Through the eyes of”, quali Bernard Blistène, direttore del Musée national d’art moderne – Centre Pompidou, Emma Lavigne, presidente del Palais de Tokyo, Jean de Loisy, direttore delle Beaux-Arts de Paris, nonché Saim Demircan, curatore, e X Zhu – Nowell, assistente curatore al Guggenheim Museum, entrambi a New York. Ogni curatore ha scelto delle opere, su un totale di circa 2mila presentate dalle gallerie della Fiac OVR, per tracciare percorsi virtuali originali.

Frédéric Pardo, Portrait de Milarépa, sage bouddhiste, 1966

Bernard Blistène ha scelto artisti residenti in Francia e opere che vorrebbe vedere nelle collezioni pubbliche francesi, scopriamo o riscopriamo Frédéric Pardo il Portrait de Milarépa, sage bouddhiste, 1966 della Loevenbruck, ma anche un ritratto di Kate Bush in Étude Bush, bottes rouges (2020), realizzato da Nina Childress della galleria Bernard Jordan, ma anche lavori di Cécile Bart o Bojan Sarcevic.

La galleria Imane Farès vede due opere selezionate come Hybrids (E) (2018) di Ali Cherri da X Zhu-Nowell, mentre di Sammy Baloji troviamo Hans Himmelheber, The long building of the circumcision camp can be seen behind the mask, DR Congo, Pende region, 1939, scan of the inside of a Songye power figure, and your reflection in the mirror,(2020), selezionata da Jean de Loisy.

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