La mostra fotografica di Guido Harari fino al 1° aprile 2024
A cura di Anna Smith
Il Comune di Milano e la Fabbrica del Vapore sono lieti di presentare un’entusiasmante mostra antologica dedicata a Guido Harari, il celebre fotografo, giornalista e artista.
La straordinaria esposizione, che avrà luogo nell’Ala Messina, offre un coinvolgente viaggio attraverso 50 anni di carriera di Harari, presentato in un affascinante percorso espositivo ricco di oltre 300 fotografie, filmati originali, proiezioni e intermezzi musicali.
L’evento, realizzato in collaborazione con Rjma Progetti Culturali, Wall of Sound Gallery e SM-Art, è reso possibile grazie al contributo prezioso di Epson Italia, Berné, Ci quadro, Lavezzo Studios, Creation e Radio Monte Carlo.
La mostra si apre con un’installazione dedicata a Milano, omaggiando i grandi personaggi dell’arte, della cultura e della società milanesi che Harari ha incontrato nel corso della sua lunga carriera. Un elemento di spicco è la “Caverna Magica“, uno speciale set fotografico dove Harari realizzerà ritratti su prenotazione online. Ogni ritratto sarà accompagnato da una stampa originale, personalmente firmata e consegnata dall’artista. In tempo reale, una seconda stampa verrà esposta nella sezione conclusiva della mostra, “Occhi di Milano“, una sorta di “mostra nella mostra” che si arricchirà progressivamente degli sguardi catturati durante l’esposizione.
Guido Harari dedicherà la sua arte anche ai milanesi “meno fortunati” presso la Casa dell’Accoglienza “Enzo Jannacci”, l’Istituto dei Tumori e altre strutture di assistenza. Questi “ritratti sospesi” si uniranno al grande mosaico degli “Occhi di Milano”, ampliando il significato della mostra oltre i confini dell’arte.
La mostra ripercorre tutte le fasi della straordinaria carriera di Guido Harari, dagli esordi musicali come fotografo e giornalista, alle iconiche copertine di dischi per artisti del calibro di Fabrizio De André, Bob Dylan, Vasco Rossi e molti altri. Il percorso espositivo si snoda attraverso decenni di successi e trasformazioni, mettendo in evidenza il talento di Harari nel passare da un genere all’altro, dalla editoria alla pubblicità, dalla moda al reportage, privilegiando sempre il ritratto come forma di racconto intimo delle sue esperienze con le personalità di spicco del suo tempo.
Il percorso espositivo inizia con gli anni Settanta, quando Harari, ancora adolescente, fonde la sua passione per la musica con quella per la fotografia.
Immagini e sequenze inedite, accompagnate da filmati d’epoca, videointerviste e un documentario dedicato, offrono una visione approfondita del processo creativo di Harari.
Una sezione speciale è dedicata alla sua passione per la curatela di libri, considerati una forma di “fotografia senza macchina fotografica“. L’esposizione include anche momenti di incontro con personaggi noti e nuovi, biografie illustrate e immagini “di ricerca” che rappresentano la personale forma di meditazione in progress dell’artista.