Il mondo quotidiano delle donne in mostra alla Fondazione Matalon di Milano

Il mondo quotidiano delle donne in mostra alla Fondazione Matalon di Milano

Dare voce a numerose storie di donne, con uno sguardo premuroso per le singolarità, è tra le motivazioni che hanno condotto Fabio Imperiale verso Marginalia, la personale alla Fondazione Luciana Matalon di Milano. La mostra, a cura di Sandra Sanson e promossa dalla Cris Contini Contemporary, racchiude ventuno ritratti che dialogano con le sale espositive. Significativo è il parallelismo con la Fondazione, che porta il nome di Luciana Matalon, il cui patrimonio artistico entra in contatto con i lavori di Imperiale. La ricerca, che ha richiesto due anni e mezzo di studi e residenze, è partita nel corso del 2021, un periodo complesso in cui i legami interpersonali erano ridotti al minimo e risultava difficoltoso anche solo incontrarsi. L’artista, nonostante gli ostacoli, ha deciso di superare i confini per esplorare gli scenari intimi delle figure coinvolte, con uno sguardo calmo e curioso, mai indelicato o invadente.

Fabio Imperiale, Marginalia, 2023. Veduta della mostra alla Fondazione Luciana Matalon Milano. Ph: Laura Scatena

I ventuno ritratti di Imperiale come espressione della quotidianità femminile

Definita come «gentile e delicata» da Vera Agosti, autrice del testo critico insieme a Pasquale Lettieri, la mostra si caratterizza per la presenza di ventuno nuove opere che l’artista ha realizzato negli ultimi anni. Ognuna di esse racconta la storia di una donna, appartenente a una specifica regione italiana, coinvolte durante le residenze. Così come gli scrittori annotavano al margine della pagina, il termine Marginalia è stato usato per indicare l’intenzione di affiancarsi a queste figure ma senza invadere il loro spazio. 

Le narrazioni, emerse dal confronto, hanno portato alla vita i dipinti di Imperiale. Per usare le parole di Agosti: «Il ritratto prende forma su una tela di cartoline antiche che narrano le storie di molteplici persone». Paure, speranze, disegni, notizie: ognuna di esse si mostra come parte peculiare di una grande coralità. Nonostante i toni scuri del bitume, del caffè e dell’inchiostro, impiegati per la resa del colore, i lavori sono tutt’altro che pesanti. Le velature, infatti, lasciano che siano le stesse figure ad emergere dallo sfondo, come se i racconti, segnati nelle cartoline, stessero per prendere vita.

Fabio Imperiale, Marginalia, 2023. Veduta della mostra alla Fondazione Luciana Matalon Milano. Ph: Laura Scatena

La riflessione sulla realtà circostante

Oltre ai venti ritratti, Imperiale dipinge Mamy (2021), che parla di Princess, fondatrice e mediatrice culturale del Centro Accoglienza Piam di Asti. Durante l’incontro, il racconto verte sulle speranze che l’hanno portata a spostarsi dalla Nigeria all’Europa, che si sono tradotte in bugie e incubi. Da questa ricostruzione grave e travagliata, Princess e il compagno Alberto, che ha giocato un ruolo importante nella sua storia, hanno deciso di mettersi a disposizione del prossimo. Ed è a partire da questa necessità che nasce il Piam, con lo scopo di accogliere e supportare le donne che ne fanno richiesta.

A completare questo studio anche un podcast, contenente il diario di viaggio dell’artista nelle regioni d’Italia. Con l’intento di sensibilizzare su tematiche come la parità di genere e l’empowerment femminile, la mostra ha visto la collaborazione con la Circle Dynamic Luxury Magazine e l’Associazione Scarpetta Rossa APS. L’esposizione resterà aperta negli spazi della Fondazione Luciana Matalon fino al 1° dicembre 2023. 

Fabio Imperiale, Marginalia, 2023. Veduta della mostra alla Fondazione Luciana Matalon Milano. Ph: Laura Scatena

L’articolo Il mondo quotidiano delle donne in mostra alla Fondazione Matalon di Milano proviene da exibart.com.

Questo sito utilizza cookies per concederti di utilizzare al meglio le sue funzionalità. Leggi qui la cookies policy
ACCETTO