Inquinamento degli oceani: siamo sommersi da un mare di plastica

Inquinamento degli oceani: siamo sommersi da un mare di plastica

Gli oceani forniscono il 50% dell’ossigeno sulla Terra, regolano il clima e rappresentano un patrimonio prezioso per l’umanità ma nonostante questo continuiamo a contaminare ogni litro d’acqua con rifiuti di vario genere e tossicità.

Inspira, ed espira… inspira, ed espira… uno di questi respiri è sponsored by l’ossigeno prodotto dagli oceani. Ebbene sì, sappiamo che le foreste sono il polmone verde del mondo, e di fatto è vero, ma forse è meno noto che l’altro polmone è proprio il Pianeta Blu. Lo stesso che anno dopo anno stiamo distruggendo. Ma tutto bene? Che problemi abbiamo esattamente?

Sacchetti che galleggiano tra le onde non più così cristalline, bottigliette di plastica che rimbalzano tra la spiaggia e il mare sospesi sul bagnasciuga, tappi e vetrini colorati erosi dal mare “adornano” i castelli di sabbia sulla spiaggia mentre gli animali restano impigliati nei rifiuti abbandonati…

Siamo talmente abituati al degrado che queste immagini non ci fanno più scattare un campanello di allarme che ci porta a chiedere: ma come abbiamo fatto a ridurre gli ambienti marini e gli oceani in questo stato?

Ma ormai è tardi per piangere sulla plastica versata in mare! Non a caso, proprio la plastica è il residuo più diffuso. Abbiamo spazzatura ovunque: dai bassi fondali fino ad arrivare a chilometri di profondità, dove noi esseri umani non abbiamo mai messo piede… Ma la nostra spazzatura sì.

In quelli che dovrebbero essere remoti paradisi tropicali, ora si trovano immense discariche a cielo aperto: agglomerati giganti di rifiuti che danno vita a delle vere e proprie isole galleggianti di immondizia. E quando dico enormi non uso un iperbole: tra le Hawaii e il Pacifico del Nord è presente una distesa di spazzatura generata dalle correnti marine chiamata Trash Vortex, grande come il doppio della superficie della Francia.

Potrebbe esistere qualcosa peggiore di questa? Sì, perché non è l’unica isola di spazzatura al mondo. E ho detto tutto.

Prendiamo risorse e ricchezze dall’oceano senza restituire mai nulla, se non rifiuti e inquinamento. Ricordiamoci che gli oceani – la natura in generale – non hanno bisogno dell’uomo. L’uomo di loro sì, anche se continua a non rispettare il proprio Pianeta.

Eppure dire no a sacchetti, cannucce e plastica monouso non è un’impresa titanica.

Tonnellate di plastica, esposta all’acqua di mare e al sole, si frammentano in piccoli pezzi, aumentando il livello di acidità degli oceani. Tutto ciò contribuisce alla distruzione della barriera corallina: quando un corallo muore, gli anemoni scompaiono e i pesci pagliaccio perdono rifugio e nutrimento.

Non stiamo distruggendo solo la famiglia di Nemo ma tutto il cast del cartone Pixar, gabbiani compresi. Sapete quanti saranno gli uccelli marini che avranno ingerito plastica nel 2050? Scopritelo nella nostra gallery.

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