LA CRISI

LA CRISI

E’ Luglio e fa un caldo boia… anche se s’era visto di peggio! Ma d’altronde è pure normale: è Estate. Un’estate come le ultime quattro o cinque, un’estate in cui l’argomento più gettonato è LA CRISI! La maledetta crisi globale che ha attanagliato l’intero mondo e le finanze di tutti quelli che devono a tutti i costi sbarcare il lunario, con famiglie da mantenere ed un oceano di problami da dover fronteggiare, combattere e risolvere. Poveri loro! Io sono uno dei fortunati che non ha risentito di questa CRISI: niente cassa integrazione, niente mobilità, lo stipendio è arrivato regolarmente… o quasi… ma è sempre arrivato, la banca ha potuto prelevare la rata dal mutuo, a seguito dell’incidente l’assicurazione mi ha risarcito e la finanziaria ha potuto prelevare la rata della nuova macchina: Donna!

Insomma per me LA CRISI non c’è stata ed è per questo che DEVO ritenermi fortunato! Molti dei miei colleghi hanno passato notti insonni a causa del proprio lavoro che veniva messo a repentaglio ogni giorno. Proprio l’altro giorno uno di quelli mi ha telefonato per raccontarmi di come fosse stata dura affrontare le tre settimane di cassa integrazione al mese e riuscire ad arrivare a fine mese con lo stipendio. Era al mare con la famiglia mentre mi diceva tutto ciò ed io soffrivo per lui, per i problemi che aveva dovuto superare… ed anche per il caldo opprimente che mi assaliva mentre con una mano tenevo il telefono e con l’altra ero intento a svitare un filo da una cassetta di derivazione annegata nell’olio di una pressa! Poverino, si deve stare veramente male in spiaggia mentre non si conoscono ancora le sorti del proprio futuro!

Ieri, Sabato, son dovuto andare a lavoro in quanto ci sono delle consegne imminenti a cui tener fede, e mentre affrontavo la mia consueta ora di viaggio, con relativo pedaggio aumentato di 30 centesimi di euro, non ho potuto fare a meno di notare la moltitudine di auto che, come me, si dirigeva a SUD. Dalle targhe notavo che si trattava di TUTTE AUTO NUOVE, belle, lucide, spaziose, confortevoli e senza il minimo graffio, non come la mia che ha già percorso 9000 km in tre mesi (90% percorsi per lavoro ovviamente) e pertanto già possiede i tatuaggi di un’auto ben rodata!
Ebbene, in queste auto coppie e famiglie trovavano spazio in una mole stravolgente di gonfiabili da mare, palloni, valigie, secchielli, palette, formine, ventilatori le cui pale trasbordavano dai finestrini posteriori! Stranamente, così a vista, non c’era traccia di alcun genere primario, che so un pomodoro, un pacco di pasta, una cassa d’acqua… NULLA! Giochi, giocattoli da mare e stuoie il carico più comune di tutte quelle auto, e vi assicuro che nel traffico c’era tempo per sbirciare per benino su cosa trasportassero quelle auto.

Ed a quel punto pensavo alla CRISI, quella maledetta crisi che, a sentir dire in giro, aveva inghiottito le vite di molti degli occupanti di quelle auto, gli stessi occupanti che, forse, sorridevano per non piangere, che forse, sotto quegli occhiali da sole griffati nascondevano lacrime che io non potevo e non posso comprendere. Poverini… si sarebbero ritrovati in spiaggia sdraiati sotto l’ombrellone con un gelato in mano a discutere vicendevolmente di come questo 2010 fosse stato un anno terribile, un anno nel quale hanno temuto di non farcela davvero. Un anno lavorativo trascorso nel perenne intento di riuscire ad arrivare a fine mese, col tasso variabile del mutuo arrivato alle stelle, la benzina venduta come oro ed i rischi di licenziamento che giorno dopo giorno si facevano sempre più forti. La sera, passeggiando in pantaloncini ed infradito, non potranno fare a meno di pensare alla CRISI che non è superata ma che, per quella settimana, forse due, magari tre, è andata in vacanza insieme a loro.

Poverini, hanno davvero passato un anno terribile, mi dicevo mentre li osservavo in quell’euforia di chi sta andando in vacanza al mare per “annegare” i propri pensieri, ed ancora una volta mi sentivo fortunato: PER ME NIENTE CRISI, QUEST’ ESTATE LAVORERO’ 12 ORE AL GIORNO SABATI E DOMENICHE INCLUSI! Dopo un’ora di traffico tra canotti e salvagenti ho finalmente lasciato il corteo di sfigati affranti dalla CRISI e mi sono diretto verso l’Officina presso cui dovevo lavorare. Una città deserta mi ha accolto come per volermi ricordare che praticamente TUTTO IL PAESE ERA… IN CRISI… tranne me! Giunto in Officina ho trovato quattro miei colleghi fortunati come me. Li ho salutati ed ho indossato i panni sudici e sudati di chi doveva mettersi a lavoro per portare a termine le incombenze a cui aveva giurato fiducia quando è stato assunto. Che bello: non solo NIENTE CRISI…. ma sono certo che sarà così almeno fino all’anno prossimo!!! WOWWWWWWWWWWWWWW

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