Questo articolo è pubblicato sul numero 1 di Vanity Fair in edicola fino al 5 gennaio 2020
Fino a non molto tempo fa, gli attori esercitavano una forza gravitazionale, attirando assistenti di produzione, make-up artist, hair stylist, direttori della fotografia e registi nella propria orbita. Al tempo del Covid, la tendenza si è invertita. «Ogni volta che un attore fa la propria comparsa sul set, qualcuno all’altoparlante dice: “Indossate le protezioni! Indossate le protezioni!”», dice Gemma Chan durante la nostra intervista su Zoom. «Il che ti fa pensare: “Stando qui rendo tutto più complicato”».
La differenza è netta, soprattutto per la Chan, la cui carriera è esplosa dopo il successo nel ruolo di Astrid, cugina glamour nell’edizione 2018 di Crazy&Rich. Il Covid non ha rallentato i progetti, ma ha rivoluzionato il modo di lavorare a Hollywood. Nel dramma- commedia di Steven Soderbergh Let Them All Talk, basato su un racconto di Deborah Eisenberg e destinato a uscire su HBO Max, Meryl Streep interpreta una grande scrittrice con il terrore dell’aereo. Gemma Chan è l’entusiasta agente che la convince a prendere un transatlantico per l’Inghilterra con due delle sue migliori amiche (Dianne Wiest e Candice Bergen) e suo nipote (Lucas Hedges) per andare a ritirare un premio, imbarcandosi poi lei stessa.
Subito dopo la conclusione delle riprese, la Chan è passata al colossal della Marvel, The Eternals. Nel 2019 l’attrice aveva interpretato una malvagia guerriera aliena in Captain Marvel; ora, alla sua seconda esperienza con Marvel, diventa Sersi, un’aliena dotata di tutti i migliori superpoteri: telepatia, telecinesi, forza sovrumana. Il film, diretto da Chloé Zhao, segue le vicende di un gruppo di eroi galattici immortali (Angelina Jolie, Salma Hayek e Kumail Nanjiani, per citarne alcuni) attraverso un lasso di tempo di 7.000 anni, ma Gemma non può rivelare molto di più. «Ama gli umani più di tutti gli altri Eternals, e mi è piaciuta molto», spiega la Chan parlando con molta cautela del suo personaggio, attenta a non spoilerare nulla. «È incredibilmente empatica».
Di recente Gemma è stata nominata testimonial di L’Oréal Paris e ha iniziato a girare Don’t Worry Darling, un thriller psicologico diretto da Olivia Wilde, che ha come protagonisti anche Florence Pugh e Harry Styles, amico di lunga data dell’attrice. Quando lei e la super popstar si sono conosciuti, erano «entrambi giovanissimi», racconta divertita con il suo elegante accento inglese.
Su Zoom, Gemma è gentile ed educata. Si interessa anche di politica, tanto che è lei a tirare fuori prima di me temi come le elezioni presidenziali, la crisi climatica e la pandemia. L’attrice per poco non ha intrapreso una carriera completamente diversa, dopo essere uscita da Oxford con una laurea in Giurisprudenza. Per due anni ha continuato a tenere sospesa un’offerta di lavoro presso uno studio legale, poi si è iscritta al Drama Centre London per studiare recitazione. Ha raccontato che comunicare la sua decisione alla madre, di origini cinesi e scozzesi, e al padre, nativo di Hong Kong, è stato difficile perché proprio l’istruzione aveva tirato fuori suo padre dalla povertà e gli aveva permesso di emigrare nel Regno Unito. Per fortuna la sua carriera è decollata in fretta e i suoi genitori si sono ripresi dal dispiacere. Ha iniziato con alcuni ruoli per la televisione (Doctor Who, Diario di una squillo perbene) e il cinema (Animali fantastici e dove trovarli), poi con Crazy&Rich c’è stata la svolta.
Let Them All Talk è stato girato in gran parte nell’arco di una sola settimana del 2019, a bordo del transatlantico RMS Queen Mary 2, una nave così grande da avere un proprio planetario. Il cast e l’equipaggio hanno lavorato di giorno, mentre il super efficiente Soderbergh, che ha ricoperto anche il ruolo di direttore della fotografia e del montaggio, ha montato le riprese di notte. Centinaia di passeggeri della nave sono stati felici di fare le comparse. In perfetto stile «guerrilla filmmaking», i dialoghi sono stati quasi interamente improvvisati e questo ha reso ancora più stressante la prima scena di Gemma: un pranzo teso in cui lei e la Streep affrontano la questione del viaggio transoceanico. «Lei è stata adorabile», dice Gemma della collega tre volte premio Oscar. «Ma non posso negare che ero un po’ agitata». Le note di regia di Soderbergh hanno contribuito ad aumentare la sua agitazione. «Penso che a un certo punto Steven abbia detto a Meryl: “Guardala come se stessi guardando un insetto”», confida Gemma, scoppiando a ridere.
Visto a posteriori, Let Them All Talk è stata un’esperienza idilliaca. La Queen Mary 2 è stata un bozzolo artistico da 148.530 tonnellate. A Gemma è piaciuto tantissimo. «Quando sei in mare e non vedi la terraferma, il cielo di notte è incredibile, e ogni tramonto è straordinario». È difficile non rimpiangere quei giorni nel nuovo universo fatto di «Indossate le protezioni! Indossate le protezioni!». «Là il resto del mondo non esisteva», dice l’attrice. «C’eravamo solo noi sulla nave e il mare intorno».
SLIDING DOORS – Gemma Chan, 38 anni. Dopo la laurea in Legge a Oxford e un lavoro
come modella, ha deciso di seguire il suo talento e studiare recitazione.
SUL SET – Gemma Chan nel ruolo di Karen, agente della scrittrice Alice Hughes (Meryl Streep) nel film Let Them All Talk di Soderbergh.
FOTO DJENEBA ADUAYOM
Abito, Prada. Cappello, Stephen Jones for Marc Jacobs. Fashion editor Rebecca Ramsey. Make-up Monika Blunder; hair Clariss Rubenstein, entrambi per L’Oréal Paris. Set Design Lizzie Lang and Peter Gueracague. Producer on set Crawford & Co Productions.
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