Non sono mai stato bravo a dare risposte, forse perché appena tento di asserire, quasi immediatamente, i dubbi iniziano ad assaltare quella briciola di certezza che mi aveva indotto a rispondere. Su una domanda, però non ho mai avuto grosse perplessità nel fornire risposta. Quella domanda riguarda quale dovesse essere lo scopo della mia vita.
Sarà la radice greca che sicuramente dimora in chi come me è nato nell’area mediterranea ma, senza dubbio direi che la risposta è quella di voler essere felice! Credo fermamente che sia questo lo scopo della mia esistenza, o meglio il fine ultimo di ogni mia azione!
E’ incredibile quanta felicità possa esserci nella consapevolezza di ogni quotidianità eppure non posso non notare quanta energia impieghiamo, tutti, nel non volerla vedere. Rovistiamo all’infinito in bauli stracolmi di felicità alla ricerca del neo di insoddisfazione che forse è ancorato proprio lì sul fondo. Tiriamo fuori ricordi stupendi, persone magnifiche, buona salute, paesaggi incantevoli e profumi speziati, li poggiamo incuranti dove capita e scaviamo, scaviamo all’infinito, nella speranza di trovare qualcosa che possa destare infelicità in un mare di felicità acquisita, talmente solida e reale da considerarla parte dovuta della Vita stessa.