La Whitechapel Gallery riceve il sostegno del Culture Recovery Fund

La Whitechapel Gallery riceve il sostegno del Culture Recovery Fund

Mentre in Francia le gallerie presentano ricorso contro la chiusura e l’Italia attende nuovi aiuti, l’Inghilterra è già al secondo round di finanziamenti a sostegno della cultura. Si tratta di £400 milioni distribuiti a oltre 2.700 organizzazioni profit e non profit, come parte di quel Culture Recovery Fund da £1,57 miliardi annunciato dal governo l’anno scorso. Cinema, luoghi di spettacolo, musei e vari siti del patrimonio, sono tutti in lista. Tra i beneficiari di questa seconda tornata, in particolare, scopriamo realtà come il Cavern Club di Liverpool – inevitabilmente collegato agli esordi dei Beatles – il National Theatre, la Royal Shakespeare Company, il Culture Warrington; e anche la Whitechapel Gallery di Londra, che ha comunicato una sovvenzione di £206,332.

«La Whitechapel Gallery», dichiara Iwona Blazwick, direttrice della Whitechapel Gallery, «è enormemente grata al Culture Recovery Fund, e al supporto vitale che questo premio fornisce per assicurare la sostenibilità futura della Galleria, rimpinguando le sue riserve, significativamente colpite dalle continue perdite di reddito durante la prolungata chiusura. La Whitechapel Gallery è ora in grado di pianificare con fiducia la sua sicura riapertura nel maggio 2021, con un nuovo programma eccezionale di mostre ed eventi educativi per ispirare, elevare e sostenere in modo cruciale la nostra ripresa collettiva».

Le fa eco Oliver Dowden, Segretario alla Cultura: «Il nostro fondo per il recupero della cultura, da record, ha già aiutato migliaia di organizzazioni culturali e del patrimonio in tutto il Paese a sopravvivere alla più grande crisi che abbiano mai affrontato. Ora siamo al loro fianco mentre si preparano a riaccogliere il pubblico attraverso le loro porte – aiutando le nostre gemme culturali a pianificare la riapertura e a prosperare in tempi migliori».

Niente male per un colosso come la Whitechapel Gallery, che nel corso di 120 anni ha presentato artisti del calibro di Pablo Picasso, Jackson Pollock, Mark Rothko, Frida Kahlo, fino ai più contemporanei William Kentridge, Eduardo Paolozzi e Zarina Bhimji. Chiusa dal 15 dicembre secondo le normative anti-Covid, la galleria potrà così riaprire i battenti al suo pubblico, in sicurezza, e indica maggio come deadline ufficiale – in linea con le restrizioni del governo. Tra le mostre annunciate per la nuova stagione, Eileen Agar: Angel of Anarchy (19 maggio – 29 agosto), Phantoms of Surrealism (19 maggio – 12 dicembre), A Glittering City: Ayo Akingbade with Duchamp & Sons (19 maggio – 15 agosto) e Desde el Salón (From the Living Room): Sol Calero selects from the Hiscox Collection (19 maggio – 15 agosto).

Il poster di “This is Tomorrow: 9 August – 9 September 1956”. Courtesy of the Whitechapel Gallery Archive

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