L’arte di Prenders-si sura: il 2021 della Pelanda, tra residenze e ricerche

L’arte di Prenders-si sura: il 2021 della Pelanda, tra residenze e ricerche

Prestare attenzione, seguire con premura, tenere a cuore e a mente, insomma, curare. Una parola che, da qualche mese, si è caricata di ulteriori sfumature di significato e che è stata scelta anche come verbo metodologico, come azione da intraprendere sul campo, dal Mattatoio di Roma, il cui nuovo programma di residenze di ricerca e di produzione artistica, appena presentato, animerà il 2021 degli spazi de La Pelanda.

Ideato e curato da Ilaria Mancia, con il titolo di “Prender-si cura”, il programma prende le mosse dal 2020, anno che rimarrà impresso nella storia come data di cesura, partendo dalla necessità di mantenere viva la relazione con gli artisti e di offrire loro un concreto supporto di fronte alle difficoltà imposte da questo momento. Obiettivo è confermare la vocazione di ricerca del Mattatoio ed espandere il concetto di residenza, tra strategie produttive e collaborazioni da attuare, sia tra gli artisti e i curatori che con altre istituzioni culturali a livello nazionale e internazionale, integrando, peraltro, i progetti espositivi di “Dispositivi Sensibili”, a cura di Angel Moya Garcia e i programmi pubblici, in attesa di poter tornare a incontrarsi dal vivo.

Pelanda Roma 2021
Alessandro Sciarroni. Nell’ambito di Prender-si cura, Mattatoio di Roma, 2020. Credits: Foto di Rä di Martino

Prender-si cura, edizione 2021: i progetti in corso e quelli futuri, alla Pelanda

La seconda edizione di “Prender-si cura” è iniziata già con diversi progetti. Per la sua residenza, il coreografo Alessandro Sciarroni ha ideato un nuovo lavoro pensato per spazi museali e sviluppato in relazione di prossimità tra il pubblico e i performer. Il drammaturgo e sound designer Riccardo Fazi e lo scrittore Matteo Nucci si sono incontrati in un dialogo su temi e pratiche che hanno permesso la scoperta dell’altro attraverso passioni e interessi tematici comuni. Il duo Brutal Casual Magazine, composto dalla dj Lady Maru e dal fotografo Jacopo Benassi, in questo nuovo progetto che li vede insieme per la prima volta, hanno lavorato sulle sonorità del post punk elettronico per dare vita a una nuova performance in cui la produzione del suono è accompagnata da quella di immagini live.

Riccardo Fazi e Matteo Nucci. Nell’ambito di Prender-si cura, Mattatoio di Roma, 2021. Credits: Monkeys Video Lab e Azienda Speciale Palaexpo

Tra gli artisti che si avvicenderanno negli spazi de La Pelanda nei prossimi mesi, anche Annamaria Ajmone, Gianmaria Borzillo, Marina Donatone, Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, Giulia Crispiani, Roberto Fassone, Valentina Furian, Sara Leghissa, Zapruder filmmakersgroup. Personalità provenienti da background ed esperienze eterogenee, che metteranno in relazione l’eredità dei propri linguaggi e delle proprie conoscenze, tra performance, video, musica, teatro, danza, arti visive, facendo emergere nei loro lavori un concetto esteso dell’atto performativo. Approfondendo alcune relazioni iniziate nel corso della prima edizione, “Prender-si cura” attiva una serie di collaborazioni con altre istituzioni culturali, come nel caso di Annamaria Ajmone, per una co-produzione che coinvolge FOG Triennale Milano Performing Arts, e di Roberto Fassone, per la co-produzione del progetto che lo vede vincitore di Artists Film Italia Recovery Fund del Festival Lo Schermo dell’Arte.

Brutal Casual Magazine, Lady Maru e Jacopo Benassi. Nell’ambito di Prender-si cura, Mattatoio di Roma, 2021. Credits: Jacopo Benassi

Il diario dei lavori in corso e le opere già prodotte

Oltre alla documentazione offerta sui canali digitali del Mattatoio, il programma si racconta attraverso il Diario delle residenze, curato in collaborazione con Paola Granato, che proseguirà nel 2021 con la sua narrazione dedicata a esplorare la fase di ricerca e costruzione dell’opera dal vivo, solitamente non accessibile allo sguardo del pubblico, per costituire un archivio del tempo presente che sfugge.

Attraverso il Diario si può ripercorrere online il lavoro già svolto nel 2020 con Annamaria Ajmone, Rä di Martino, Marina Donatone, Giuseppe Vincent Giampino, Sara Leghissa, Jacopo Jenna con Roberto Fassone, Claudia Pajewski, Luigi Presicce, Cristina Kristal Rizzo, Michele Rizzo, Alexia Sarantopoulou con Ondina Quadri.

Silvia Calderoni e Ilenia Caleo Credits: le artiste

Alcune delle produzioni nate nel corso delle residenze e sostenute da Azienda Speciale Palaexpo, si sono già tradotte in un incontro con il pubblico. È stata prodotta, nell’ambito di “Prender-si cura”, l’opera inedita di Luigi Presicce In hoc signo vinces, parte del progetto espositivo Le Storie della Vera Croce, in corso presso il Padiglione 9B del Mattatoio all’interno del programma Dispositivi Sensibili.

Annamaria Ajmone. Nell’ambito di Prender-si cura, Mattatoio di Roma, 2020. Credits: Monkeys Video Lab e Azienda Speciale Palaexpo

Tra le altre produzioni, da segnalare l’opera AAAAA! di Rä di Martino, parte della mostra “Io poeto tu” in corso al MACRO – Museo per l’Immaginazione Preventiva; Alcune coreografie di Jacopo Jenna, presentato a Centrale Fies e a Short Theatre nel 2020 e Found Choreographies, presentato lo scorso febbraio nel palinsesto digitale OGR Art Corner | Meet the Artwork; TOCCARE. The white dance di Cristina Kristal Rizzo, vincitrice del premio Danza&Danza 2020 per la “Produzione italiana dell’anno”; l’opera Rest di Michele Rizzo, esposta nell’ambito di “FUORI”, la Quadriennale d’Arte 2020 a Palazzo delle Esposizioni.

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