L’arte libera la prigione: in Lituania, un carcere diventa polo culturale

L’arte libera la prigione: in Lituania, un carcere diventa polo culturale

Vilnius, la capitale della Lituania, ha riaperto il 14 giugno 2021 la prigione di Lukiškės. Riconosciuta in tutto il mondo per la sua secolarità macabra e per l’ortodossa Chiesa di San Nicola che la compone, la struttura è nota anche per essere stata ambientazione delle riprese di Stranger Things di Netflix. L’apertura è avvenuta su un palco d’avanguardia con la potente esibizione della band locale Solo Ansamblis che, tra sintetizzatori e regolarità ipnotiche, ha intrattenuto migliaia di spettatori. Rimasto chiuso per due anni a causa di problematiche di sovraffollamento, con la gara di locazione temporanea indetta dall’istituzione Turto bankas, il complesso carcerario è stato trasferito in gestione all’agenzia internazionale di musica dal vivo, 8 Days A Week, il cui co-fondatore Martynas Butkevičius ha ufficialmente avviato il progetto di rigenerazione Lukiškės Prison 2.0.

Il concerto del gruppo musicale “EGOMAŠINA” nella prigione di Lukiškės. Fotografia del team di fotografi “Lunatikai”

«È da molto tempo che cerchiamo un posto unico a Vilnius, in cui potessimo fare qualcosa di più della semplice musica, perché finora la maggior parte delle persone ci ha apprezzato solo come organizzatori di concerti. Un’opzione era trovare uno spazio e creare una nuova piattaforma, connettendoci alla cultura e agli artisti. E così, quando siamo entrati per la prima volta a Lukiškės, ci siamo resi conto che qui si potevano fare tante cose interessanti. Abbiamo partecipato al concorso, l’abbiamo vinto e ora abbiamo l’opportunità e il privilegio di creare qualcosa di nuovo e speciale in un sito dal patrimonio così importante», afferma Butkevičius. “Lukiškės Prison 2.0 significa per noi la conversione che il luogo stesso richiede. Volevamo preservare la storia univoca e il segno del luogo di Lukiškės, nonché mantenere il formato della prigione, perché questo nome riflette molto chiaramente ciò che è successo lì anche centodiciassette anni fa. Un posto del genere necessita di qualche trasformazione; così è nata l’idea che tutto questo potesse essere definito una seconda versione migliore di sé stesso e un passo in avanti”, conclude il nuovo gestore.

Il complesso carcerario di Lukiškės, Vilnius, Lituania. Fotografia di S. Ziūros – LRT

Si tratta di un’operazione di riqualificazione della struttura in polo di cultura e intrattenimento, divenendo un vero e proprio “facilitatore della musica, dell’arte moderna, del design e della conoscenza”. Si vuole dare vita a una piattaforma, a una sorta di cluster creativo che possa coinvolgere quanti più canali e persone differenti, attraverso i quali determinati nomi, volti, voci e stakeholders abbiano modo di crescere insieme verso una trasformazione radicale della prigione.
Con la sola fornitura di passaporti di immunità, sarà possibile l’adesione su larga scala a un ricco programma di iniziative pubbliche e private, che inaugurerà la stagione estiva con concerti, festival, eventi di architettura, sessioni di film, spettacoli riconosciuti a livello nazionale e tour esclusivi, diurni e notturni. I tour diurni introducono i visitatori alla storia del carcere, all’architettura e alla vita quotidiana dei detenuti; quelli notturni, illuminati con torce elettriche, sono stati creati per conferire una carica di adrenalina ai fruitori e al tempo stesso, fornire loro una riflessione sulla reclusione.

«Crediamo che la cultura abbia il potere di rafforzare e trasformare Vilnius, quindi dobbiamo dare una scossa per creare nuovi legami emotivi con l’ex prigione», sostiene Martynas Butkevičius.

L’artista Jolita Vaitkute nel suo studio all’interno della prigione di Lukiškės. Fotografia di M. Repecka

Per tale motivo duecentocinquanta residenti artistici, allestiti i loro laboratori, studi e spazi creativi, hanno di nuovo l’opportunità di riprendere le proprie attività e illuminare i cittadini e i visitatori di Vilnius con una vasta gamma di esperienze culturali.

«Gli artisti sono grandi acceleratori quando si tratta di convertire gli spazi in qualcosa senza precedenti. I tempi in cui Lukiškės era solo una prigione sono ormai lontani perché noi, la comunità artistica, abbiamo dato un nuovo significato agli ex spazi di prigionia», osserva a conclusione Jolita Vaitkutė, una delle artiste lituane del complesso, nota per i suoi ritratti di personaggi famosi i cui principali materiali sono i generi alimentari.

Cortile del carcere di Lukiškės. Fotografia di D. Umbraso – LRT

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