Le Terme di Diocleziano accolgono l’arte contemporanea di Elisabetta Benassi

Le Terme di Diocleziano accolgono l’arte contemporanea di Elisabetta Benassi

Anche Roma avrà la sua colonna d’arte contemporanea, precisamente l’ottava: sarà Elisabetta Benassi a realizzare un’opera appositamente concepita per il Chiostro di Michelangelo, nel cuore archeologico delle Terme di Diocleziano, nell’ambito del progetto L’ottava testa, promosso dall’Associazione Mecenati Roman Heritage e dal Museo Nazionale Romano. Il nome dell’artista, classe ’66, originaria di Roma, è stato annunciato oggi, in occasione di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura, Francesco Gilioli, il Direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger, il Presidente di Mecenati Roman Heritage, Ugo Pierucci, la fondatrice di Mecenati Roman Heritage, Maite Bulgari, e il Direttore generale Musei presso il Ministero della Cultura, Massimo Osanna, il nome dell’artista.

Le radici antiche, fino alla contemporaneità

Il progetto prosegue il percorso di restauro sostenuto dall’Associazione Mecenati Roman Heritage per riportare allo splendore originale sette sculture in marmo che, dalla fine dell’Ottocento, abitano gli spazi del chiostro di matrice michelangiolesca, inaugurato nel 1565 e solcato da quattro vie principali contrassegnate da quattro coppie di pilastri.

Similmente al Fourth Plinth, la commissione d’arte contemporanea per il quarto plinto della londinese Trafalgar Square, anche L’ottava testa trae spunto da un’assenza. Alla fine dell’Ottocento, quando l’edificio fu scelto per accogliere le sale del Museo Nazionale Romano, i pilastri vennero arricchiti con la collocazione di sette monumentali sculture in marmo raffiguranti sette teste di animale di provenienze differenti. Il cavallo, i due tori e il dromedario sono ritenuti antichi e provengono dagli scavi cinquecenteschi che interessarono l’area della Colonna Traiana. L’ariete, l’elefante e il rinoceronte, quest’ultimo ispirato a un disegno di Albrecht Durer, sono opera di artisti della fine del Cinquecento e completano il gruppo scultoreo in un’allusione all’universo rinascimentale e alla sua espansione a seguito delle grandi esplorazioni. La serie marmorea fu integrata con la costruzione di un’ottava colonna, realizzata per motivi di simmetria e finora rimasta vacante.

L’ottava testa infatti trae ispirazione proprio da questo ottavo pilastro, presente ma non adornato con una scultura. A completarlo, dunque, in un dialogo a tre tra la scultura antica, quella moderna e le più recenti sperimentazioni dell’arte contemporanea, la nuova opera di Elisabetta Benassi. Alle sette teste preesistenti, restituite allo splendore originale tramite un intervento di pulitura realizzato con metodi innovativi basati sull’uso di biocidi naturali e oli essenziali, si affiancherà un’opera di arte contemporanea, in un completamento ideale dell’intervento inaugurato con la nascita del Museo Nazionale Romano.

Una riflessione sulla scultura: l’opera di Elisabetta Benassi per le Terme di Diocleziano

Il comitato scientifico del progetto, composto da Maite Bulgari, Damiana Leoni, contemporary art consultant, Massimo Osanna, Ludovico Pratesi, curatore e critico d’arte, e Stéphane Verger, ha individuato il vincitore all’interno di una rosa di artisti invitati a presentare la propria idea progettuale: Giorgio Andreotta Calò, Monica Bonvicini, Paola Pivi e Francesco Vezzoli, oltre a Benassi.

«L’opera proposta da Elisabetta Benassi spicca per l’originalità del progetto, relativa alla relazione tra la testa di animale e il suo supporto, inserite in un contesto contemporaneo all’interno della tradizione dell’arte concettuale avviata dalle avanguardie storiche del Ventesimo Secolo», si legge nelle motivazioni. «Un’opera che induce a riflessioni sulla capacità dell’artista di affrontare il soggetto attraverso un utilizzo consapevole della forza innovativa dei linguaggi del contemporaneo in rapporto all’arte classica, offrendo una soluzione originale, di alto valore semantico e simbolico. Infine la scelta di una testa che fa riferimento al tempo trascorso si inserisce in maniera perfetta con l’insieme delle opere presenti nel Chiostro. La giuria esprime il proprio apprezzamento per il valore progettuale delle opere proposte, segno di un grande impegno da parte di tutti gli artisti che ringraziamo per la partecipazione».

L’opera di Elisabetta Benassi per il Chiostro di Michelangelo alle Terme di Diocleziano sarà visibile al pubblico a partire da maggio 2024. L’Associazione Mecenati Roman Heritage ne seguirà le fasi realizzative sino alla sua effettiva installazione.

L’artista

Nel suo lavoro, Elisabetta Benassi osserva criticamente l’eredità culturale, politica e artistica della modernità, nonché temi politici e culturali più ampi e spesso controversi del nostro tempo. Utilizzando diversi media, tra installazione, fotografia e video, coinvolge e interroga lo spettatore tracciando linee temporali travagliate e contestate. Dallo sfondo del suo lavoro emerge una messa in discussione dell’identità contemporanea e delle condizioni del presente.

Il suo lavoro è stato esposto in diverse sedi in tutto il mondo, tra cui la Biennale di Venezia. Tra le sue ultime mostre personali Empire (Museo Nazionale Romano, 2022, installazione permanente), Pietra di testa (Litografia Bulla, Roma, 2022), Lady and Gentlemen (Fondazione Adolfo Pini, Milano, 2021).

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