Ne usciremo migliori… dicevano

Ne usciremo migliori… dicevano

Noto una certa disillusione in merito al “presunto” Miracolo COVID come se, nella “tragedia” tutti s’aspettassero una resurrezione del genere umano. Forse ci si aspettava un mondo abitato da piccoli Cherubini rubicondi e sorridenti che ad ali spiegate avrebbero sorvolato i ghetti di periferia generando una pioggia di coriandoli commestibili con cui sfamare chi ha fame, con neve di mattoncini Lego avrebbero donato ville con piscina ai senzatetto e wondrebra ai senzatette!

No! Non era così che sarebbe andata: mi dispiace deludervi!

Provo io a spiegarvele quelle ali che vi ostinate a tenere legate. Ve le spiego.

Se solo eviteremo di buttare a terra uno dei 20 mozziconi di sigaretta che fumiamo ogni giorno,
se anche solo per una volta saremo capaci di rispondere con un sorriso e non col dito medio a quel maledetto che non ci dà la precedenza all’incrocio dopo dieci ore di lavoro quando la testa è un campo da rugby,
se solo, andando a fare la spesa, per una volta saremo disposti a spendere 10 centesimi in più perché sappiamo che quella farina è “rispettosa” dell’ambiente o di chi l’ha prodotta,
se decideremo di non riempire il guardaroba di tessuti lavorati da bambini tra una bomba e l’altra (che tra l’altro non indosseremo mai!),
se saremo grati di esserne usciti pressoché indenni da tutto questo casino…

allora sì! Ne saremo usciti migliori… molto migliori assai!

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