Perché una scrittrice bianca non può tradurre Amanda Gorman?

Perché una scrittrice bianca non può tradurre Amanda Gorman?

Marieke Lucas Rijneveld risponderà con una poesia. Non sarà lei la traduttrice olandese della raccolta della poetessa americana Amanda Gorman, ha rinunciato, ma non pensa che il silenzio sia la risposta. «La via migliore per rispondere è scrivere una poesia. Sarà pubblicata sabato. La poesia unisce, riconcilia e guarisce» ha scritto su Instagram.

Pochissimi in Italia avevano sentito il nome di questa 29enne che è salito alla ribalta la scorsa settimana. Era stata scelta come traduttrice per la versione olandese dell’opera della poetessa afroamericana Amanda Gorman, «The Hill We Climb», «La collina che saliamo», la poesia recitata all’insediamento del presidente americano Joe Biden lo scorso 20 gennaio.

Usiamo il passato, «era stata scelta» dall’editore Meulenhoff, perché la poetessa olandese ha rinunciato dopo le polemiche. L’accusa? Essere «troppo bianca», nel senso di troppo lontana dall’esperienza dell’autrice originale. La domanda di molti è stata questa: perché non scegliere una scrittrice afro-olandese o la belga Lisette Ma Neza?

Amanda Gorman parla di razzismo, di come migliorare la società e lo fa una prospettiva afroamericana. La Rijneveld sarebbe troppo distante da questa posizione, non l’avrebbe vissuta. Fra le critiche le più aspre sono state legate alle parole che ha utilizzato per dire che era stata scelta: «In un momento di crescente polarizzazione, Amanda Gorman…mostra il potere della riconciliazione». Il termine polarizzazione sarebbe stato letto come fuorviante, simbolo di una divisione non conciliabile.

Da una parte c’è chi dice che non è solo una poesia da tradurre, ma l’intero vissuto della Gorman, e che solo una persona con esperienze simili potrebbe farlo. A questo si aggiunge la necessità del gruppo dominante di fare un passo indietro per una vera inclusività. Dall’altra parte c’è chi parla di eccesso di politicamente corretto e di razzismo al contrario e chi si chiede se l’opera letteraria non sia già da sola capace di abbattere le barriere e farsi comprendere al di là di chi ne cura la traduzione.

La casa editrice ha detto di aver scelto l’autrice seguendo le richieste dell’editore americano che cercava un autore «affine al lavoro di Gorman anche nello stile e nei toni». La poetessa olandese, come la Gorman, ha avuto una carriera precoce e premi già da giovanissima. «Inoltre, entrambe non hanno paura di far sentire la loro voce. La stessa Amanda si era detta entusiasta della scelta (ha ripostato il tweet dell’annuncio ndr)», ha spiegato Maaike le Noble, direttore della Meulenhoff.

In Italia le opere di Amanda Gorman saranno pubblicate da Garzanti.

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