Storytelling e integrazione, ad Atene parte il progetto Plotsi

Storytelling e integrazione, ad Atene parte il progetto Plotsi

Di Alessio Chiodi / Foto di Matilde Castagna

Sotto il cielo di Atene, prende il via il progetto internazionale Plotsi a cui prende parte anche Witness Journal. L’associazione, nella due giorni di incontri (17-18 giugno) nella capitale greca ha affiancato altre quattro associazioni: Memory Lab (Belgio), Sirigaita (Portogallo), Karpos (Grecia) e l’Università di Malaga (Spagna).

L’incontro di giugno

L’incontro di Atene è il primo di una serie di incontri trimestrali in giro per l’Europa e a ospitarlo è stata l’associazione Karpos. Le due giornate greche hanno permesso di mettere sul tavolo i primi contenuti per un progetto che avrà termine, almeno in questa fase, a giugno del 2022. Le cinque associazioni, dopo una fase di presentazione reciproca, hanno gettato le basi per una collaborazione che rientra all’interno dei progetti targati Erasmus + e Commissione europea.

Il progetto Plotsi

Il partenariato che si è venuto a creare che prende il nome di Plotsi (Peer-Learning stOrytelling Techniques for Social Inclusion) rientra all’interno di programmi dell’Unione europea come Erasmus + che permettono a singole associazioni o a network delle medesime di avere accesso a budget comunitari per progetti di medio-lungo termine. Focus principale di Plotsi sarà la formazione dei formatori affinché interagiscano, attraverso approcci “non formali” a giovani migranti in cerca di integrazione. Le stesse associazioni partecipanti, invitate dal capofila Memory Lab, hanno esperienze diverse, ma complementari, nell’ambito dello storytelling che sia esso fotografico, video o maggiromente improntato sulla formazione.

Storytelling per l’integrazione

Tenendo presente le potenzialità dello storytelling per facilitare l’inclusione e l’integrazione, Plotsi intende sviluppare una rete transnazionale tra pari per condividere iniziative e buone pratiche di educazione giovanile. Le attività di storytelling proposte durante il progetto sono molto diverse tra loro. Memory Lab, Karpos e l’Università di Malaga prediligono il linguaggio visuale video. Witness Journal integra il messaggio fotografico con il testo scritto, mentre Sirigaita punta sul racconto orale.

Le prossime tappe

Gli incontri in programma da qui al 2022 si dividono in due categorie: workshop e incontri transnazionali. I primi sono di carattere più pratico, mentre i secondi, maggiormente teorici, servono per consolidare le idee che di volta in volta caratterizzano le varie iniziative portate avanti nei mesi precedenti e gettare le basi per quelle future. Il prossimo incontro sarà a Bruxelles tra il 30 agosto e il 3 settembre 2021 e consisterà proprio in un workshop pratico a cui parteciperanno le associazioni partner del progetto. Successivamente toccherà all’Italia e nella fattispecie a Witness Journal organizzare un transnational meeting come avvenuto ad Atene. Ad aprire il 2022, toccherà alla Spagna, con l’Università di Malaga che a marzo organizzerà il secondo workshop per poi passare il testimone all’ultimo incontro a Lisbona a giugno.

Le organizzazioni: Memory Lab

MemoryLab è un’organizzazione no-profit creata nel 2017 con sede a Bruxelles, dedicata alla promozione della creazione audiovisiva in Belgio. I suoi laboratori video-creativi sono destinati principalmente a un pubblico di giovani adulti di età compresa tra 16 e 24 anni, in particolare con un background migratorio. Memory Lab fa del canale video il suo metodo di lavoro per migliorare il dialogo interculturale e sviluppare ulteriormente l’aspetto educativo attraverso percorsi ben precisi.

L’università di Malaga

L’Università di Malaga (Uma) è una delle principali istituzioni di istruzione superiore della Spagna e da anni, grazie al Research results transference office (Otri) gestisce numerosi progetti internazionali. In questo contesto rientra, per esempio, il centro professionale dedicato all’occupazione di studenti e giovani ricercatori a cui sono offerti vari servizi di consulenza accademica, professionale, tirocini retribuiti e borse di studio. L’istituto, come Memory Lab, parteciperà al progetto Plotsi proponendo attività legate al video-storytelling anche in virtù di una spiccata esperienza nel campo delle migrazioni con il suo “Support plan of refugee (uno sportello per supportare i rifugiati e migranti che arrivano nella regione).

Karpos

Karpos è stata fondata ad Atene nel 2008 per raccogliere competenze e idee nel campo dei media e dell’istruzione. Ha portato avanti numerosi progetti internazionali: nel 2012 i suoi membri sono stati senior trainer per “North Aegean Narratives”, un progetto di realizzazione di documentari interculturali tra 15 giovani media greci e turchi sull’identità, la storia personale, gli stereotipi e le connessioni delle due comunità. Nel 2018 Karpos ha invece intrapreso una serie di workshop fotografici e video per conto del Danish refugee council all’interno di un campo profughi alla periferia di Atene con 15-20 minori non accompagnati arrivati in Grecia.

Sirigaita

Sirigaita è un’associazione del centro di Lisbona. Il suo obiettivo principale è promuovere l’attivismo, l’arte e la cultura in un quartiere multiculturale e molto vario. Sirigaita, un tempo conosciuta come Mob, opera dal 2012 in una città in continua evoluzione. L’associazione conta oltre 2000 soci ed è gestita da un collettivo di quasi 30 collaboratori. Uno dei progetti dell’organizzazione è “Human library”, ossia momenti di condivisione orale delle proprie esperienza da parte di persone locali vittime di stereotipi. L’idea è quella di amalgamare ancora di più gli abitanti di un quartiere o di una specifica realtà cittadina.

L’articolo Storytelling e integrazione, ad Atene parte il progetto Plotsi proviene da Witness Journal.

Questo sito utilizza cookies per concederti di utilizzare al meglio le sue funzionalità. Leggi qui la cookies policy
ACCETTO