Dal progetto Vogue Creativity Issue di marzo 2021
Quello che è stato probabilmente uno degli anni più difficili della storia non ha assolutamente frenato l’estro creativi degli stilisti, nuovi o già affermati che siano. Per i talenti emergenti è stata un’annata particolarmente difficile, le griffe indipendenti hanno dovuto destreggiarsi fra mille incertezze, alcune hanno addirittura creato le loro collezioni da casa affrontando le difficoltà delle presentazioni digitali, o ‘phygital’, come si dice adesso. Ma, come vedrete, hanno raccolto la sfida, e hanno vinto.
In occasione del nostro progetto Vogue Creativity Issue che riunisce i 27 Vogue del mondo intorno a un unico tema – la creatività – siamo imbarcati in un viaggio per il mondo su Zoom — da Londra a Lagos, da Brooklyn a Guangzhou — per conoscere meglio 10 giovani designer molto interessanti la cui perseveranza testimonia la forza della creatività in tempi di crisi. Ecco cosa ci hanno detto…
Chi è: Susan Fang, 28 anni
Cos’è: Una griffe di womenswear futuristica di base a Londra e Shanghai.
Perché ci piace: in finale all’ LVMH Prize nel 2019 e nei 30 Under 30 di Forbes, la stilista cinese Susan Fang ha lasciato il segno con le sue creazioni surrealiste. “La nostra vision non è guidata dai trend o dallo stile, è l’espressione di un miraggio di illusioni artistiche”.
La creatività secondo Fang: “Deve essere innovativa, l’innovazione diventa cultura, e può essere ulteriormente coltivata”.
Chi è: SS DALEY
Cos’è: Griffe londinese che vuole abbattere gli stereotipi del menswear.
Perché ci piace: Steven Stokey-Daley, 24 anni, è nato a Liverpool, ha studiato alla University of Westminster e si è fatto decisamente notare quando Harry Styles ha indossato alcuni suoi capi nel video di Golden. Della sua estetica, Daley dice: “Nella sua essenza è radicata nel rovesciamento del tradizionalismo British, per esplorare narrazioni queer che restano silenti nel melting pot dell’ideologia eteronormativa.”
La creatività secondo Stokey-Daley: “Per me è una valvola di sfogo della mia iperattività, che è incessante, e domina la mia mente in tutti i momenti della giornata”.
Chi è: Asata Maisé, 27 anni
Cos’è: Una griffe di base nel Delaware con un focus su pezzi unici e sostenibili
Perché ci piace: Asata Maisé ha una vera passione per i mix di stampe e colori vivaci e si è fatta notare su Instagram con le sue creazioni patchwork che, spiega, vogliono “preservare il lavoro artigianale, e sono un’ode alla nostalgia”.
La creatività secondo Maisé: “Creatività vuol dire esprimersi liberamente con gli strumenti che più ci piacciono. Imparare a cucirmi i vestiti da sola è stata la cosa più liberatoria che ho imparato a fare nella mia vita, attraverso la moda sono stata in grado di reinventarmi molte volte”.
Chi è: AV Vattev
Cos’è: Griffe londinese di menswear che rivisita il concetto di uniforme con dettagli appariscenti.
Perché ci piace: “La filosofia del mio brand è radicata nelle mie origini bulgare, nella mia famiglia creativa a Londra e nel mio gusto estetico personale”, racconta Antonio Vattev, 27 anni, diplomato alla Central Saint Martins, che realizza capi workwear con l’accuratezza delle tecniche couture, abbinando fra loro silhouette che raccontano una storia.
La creatività secondo Vattev: “Creatività vuol dire libertà”.
Chi è: Yueqi Qi, 25
Cos’è: Brand di base a Guangzhon, noto per gli ornamenti intricati.
Perché ci piace: L’ex studentessa della Central Saint Martins (CSM) ed ex designer di ricami per Chanel couture, nel 2020 ha partecipato a GucciFest. Nata in Cina, Qi esplora le sue origini e la sua cultura attraverso il suo lavoro, che definisce “nouveau Chinoise”. “La filosofia del mio brand è un’estensione della mia esperienza, sospesa da qualche parte fra rinuncia e determinazione”, spiega.
La creatività secondo Qi: “La creatività è ‘problem solving’, è come il linguaggio: tutti hanno accesso allo stesso vocabolario, ma sono l’ordine delle parole e l’intonazione che rendono le cose davvero uniche”.
Chi è: Lagos Space Programme
Cos’è: Griffe nigeriana gender-neutral presente nel calendario moda uomo della Milano Fashion Week autunno inverno 2021.
Perché ci piace: Adeju Thompson, 29 anni, designer non binario nat* a Lagos, esplora il suo genere attraverso collezioni e concept sperimentali. “È molto importante per me sovvertire le idee più obsolete sul genere nella società africana”, dice Thompson. “Creo a partire da un punto di vista vulnerabile, da qualcosa che nel luogo da cui provengo non è visibile”.
La creatività secondo Thompson: “È libertà, per me è un modo per analizzare e pensare alla mia identità in modo critico”.
Chi è: Goom Heo, 29 anni
Cos’è: Brand di base a Londra che mette in discussione i codici archetipici dell’abbigliamento maschile.
Perché ci piace: “È audace: è mascolinità mescolata con elementi femminili”, dice Heo della sua griffe omonima. “Vogliamo fare vedere una nuova idea del menswear.” Laureata alla CSM, Heo si è fatta conoscere per il modo romantico in cui sovverte il menswear, e si prepara a partecipare alla sua terza stagione al Fashion East, l’incubatore di talenti londinese.
La creatività secondo Heo: “È qualcosa di molto personale. Essere sé stessi”.
Chi è: Marshall Columbia, 25 anni
Cos’è: Griffe di base a Brooklyn nota per le coloratissime borse in felpa décor.
Perché ci piace: Lo stilista ha già lanciato una it-bag, e Miley Cyrus ha indossato una delle sue vivaci creazioni in occasione della Backyard Sessions performance nel 2020, quindi ci domandiamo perché Marshall Columbia abbia deciso di lanciare la sua griffe omonima solo l’anno scorso. “Voglio che la gente si diverta quando indossa le mie creazioni”, dice.
La creatività secondo Columbia: “Gli stilisti non reinventano nulla, inventano un mondo in cui abitano le loro creazioni”.
Chi è: Talia Byre, 26 anni
Cos’è: Brand londinese che crea capi ispirati alla tradizione di famiglia con un focus sulla qualità.
Perché ci piace: Talia Byre, che si è laureata alla CSM e si prepara a debuttare alla LFW, con la sua griffe esplora il concetto di famiglia e le sue origini che affondano nel Nord dell’Inghilterra, creando capi senza tempo, ma sensuali, e fatti per durare. “Per noi ereditare gli abiti di famiglia è il massimo del lusso”, dice Byre. “Il nostro intento è far vedere il passaggio fra generazioni che è moderno, intelligente e matriarcale attraverso il nostro lavoro”.
La creatività secondo Byre: “Un’opportunità per esprimere la tua essenza più autentica”.
Chi è: Sevali
Cos’è: Brand parigino eco-consapevole che crea abiti utilizzando materiali upcycled.
Perché ci piace: Sebastian A de Ruffray, designer trentenne di origini cilene, amato da star del calibro di Lisa delle BLACKPINK, Rosalía e Alexa Demie, sta facendo molto parlare di sé con le sue creazioni upcycled dalla ricercatezza couture. “Il nostro intento è mettere in discussione l’obsolescenza del fashion system spingendoci oltre i limiti dell’upcycling”, afferma.
La creatività secondo De Ruffray: “È la capacità di trasformare un’idea in realtà. Di focalizzarsi su un’idea, e ricordarsi sempre di ciò che si vuole comunicare”.