Arrivano dal Libano e dalla Palestina i due scatti realizzati dai fotografi italiani arrivanti in finale al World Press Photo 2021, il più prestigioso concorso fotografico al mondo, organizzato dal 1955. Lorenzo Tugnoli, originario di Sant’Agata sul Santerno, vive a Beirut e ha raccontato con i suoi scatti la terribile esplosione dello scorso 4 agosto nel porto di Beirut. Al centro della sua immagine c’è un uomo a torso nudo, ferito, ha lo sguardo rivolto a terra, inerme mentre davanti a lui, l’orizzonte è fatto di fiamme e nubi nere di fumo.
«Il Libano è un paese che mi è caro» ha scritto sui social Tugnoli, già vincitore del Pulitzer nel 2019 e del World Press Photo in due categorie diverse. «La mia casa e parte della mia famiglia è qui ora. Il paese è ancora in fermento e i tempi bui non sono certi finiti. Spero di riuscire a documentare tempi migliori per questo bellissimo Paese».
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Antonio Faccilongo ha invece messo al centro del suo racconto fotografico l’amore, con Habibi, in finale per la categoria World Press Photo Story of the Year. Uno dei più travagliati e dolorosi: quello che unisce i prigionieri palestinesi e le loro mogli. Separati a tempo indeterminato, in attesa di ritrovarsi e costretti a far arrivare il loro sperma fuori dalle mura del carcere per far nascere i loro figli grazie alla fecondazione assistita.
Nessuna cerimonia in presenza, a causa della pandemia, per l’annuncio dei vincitori che avverrà il prossimo 15 aprile online. Quasi 75mila le foto inviate da 4315 fotografi di 130 paesi diversi ed esaminate dalla giuria che varia ogni anno e quest’anno presieduta da NayanTara Gurung Kakshapati. direttrice e cofondatrice della piattaforma photo.circle.
I sei candidati al World Press Photo of The Year insieme aLorenzo Tugnoli sono: Evelyn Hockstein con una foto che mostra una discussione tra una donna e un uomo sulla statua di Lincoln dell’Emancipation Memorial; Valery Melnikov che ha raccontato la fuga dalla guerra del Nagorno-Karabakh; Mads Nissen che ha ritratto l’abbraccio di un’anziana dopo mesi di cura a causa del coronavirus, Oleg Ponomarev con il ritratto di un uomo transgender russo e la sua fidanzata, infine Luis Tato con una foto sull’invasione di locuste in Kenya.
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