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Riscopriamo le nostre terre perdute

Microfestival ”Riscopriamo le nostre terre perdute”

11-12-13 giugno 2021 – Celle di Bellino (CN)

L’interesse per le terre alte, per le aree interne, per le zone a lungo considerate periferiche sembra essere giunto a un bivio: dopo decenni di perdita di popolazione, servizi e prospettive emerge qua e là un drappello di nuovi abitatori interessato a ripopolarle, complice anche la pandemia globale che spinge alcuni a modificare abitudini e stili di vita cercando un rapporto diverso con la natura, con il tempo, con un paesaggio che è ormai divenuto compiutamente “spazio di vita”. Ma esiste un reale futuro per paesaggi fragili e destinati al mutamento?

Di questo tratterà il microfestival “Riscopriamo le nostre terre perdute” che si terrà da venerdì 11 a domenica 13 giugno a Celle di Bellino in val Varaita, Cuneo, alle pendici del Monviso.

Tre giorni di fotografia e dialoghi, con i reportage di cinque fotografi documentaristi esposti nelle vie del paese, incontri e conferenze, trekking e racconti, un workshop di fotogiornalismo con il patrocinio del Touring Club Italiano che darà spazio sui suoi canali all’assegnato svolto dagli studenti e passeggiate alla scoperta di luoghi dimenticati e nuove prospettive di vita.

A questo link il programma completo della tre giorni giorni di fotografia, workshop, trekking e racconti e tanto altro.

Occitania italiana, un paradosso alpino – Foto di Emiliano Negrini

Le Mostre fotografiche (lungo le vie del paese)

“Occitania italiana, un paradosso alpino” di Emiliano Negrini

Da dicembre 2019 la lingua occitana è stata riconosciuta dalla legge tra i dodici idiomi storici presenti sul suolo italiano. In tempi di “piccole patrie” e sovranismi l’Occitania italiana può forse rappresentare una strada per restituire dignità e vita ai tanti territori “del margine” di cui l’Italia è composta, invertendo la tendenza all’abbandono delle terre e ricostituendo, o in molti casi iniziando a richiamare, una comunità.

“I luoghi del silenzio” di Massimo Gorreri

A dieci anni di distanza cosa rimane dei progetti C.A.S.E. e M.A.P. per reinsediare gli sfollati de L’Aquila dopo il devastante terremoto del 6 aprile 2009? Di quelle casette prefabbricate rimane la desolazione e l’abbandono da parte di abitanti che hanno perso il senso della comunità e l’amarezza di averla rimpiazzata con cattedrali nel deserto.

I luoghi del silenzio – Foto di Massimo Gorreri

“Far South” di Michele Martinelli

La Calabria nel sud dell’Italia è una terra di sopravvivenza e conquista da parte dell’uomo fin dagli albori della civiltà. Trovandosi nel centro del Mediterraneo, la rende fin dall’origine territorio  di transito e di incontro. Gli altopiani della Sila, nell’entroterra della regione, sono terreno di riti secolari legati al sodalizio uomo-animale che conservano un meccanismo che restituisce stabilità e regolarità ad una cultura popolare chiusa ma consapevole, rigenerante se stessa.

“White turf” di Massimiliano Donati

Il White Turf è una competizione del tutto particolare: corse di cavalli su ghiaccio e neve a Saint Moritz, in Svizzera, tra lusso, pellicce e calici di champagne. Oltre lo sfarzo e le auto di lusso, oltre i grandi alberghi in stile liberty-alpino rimangono le montagne dell’Engadina, solo apparentemente immutabili.

White Turf – Foto di Massimiliano Donati

L’articolo Riscopriamo le nostre terre perdute proviene da Witness Journal.

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