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Souvenirs d’été

Avrei voluto trovare due cose, due sassi sul bagnasciuga, solo due, uno a forma di ciambella, con un buco nel centro come il magnifico pane che mangiavo da bambino. L’avrei voluto trovare per vezzo, per farne un ciondolo che ogni tanto annaffiasse le radici di ricordi di famiglia, quelli fatti di treni e coincidenze, Paola, bagagli spediti qualche giorno prima della partenza, Pink Floyd a Venezia, Luglio, estati indelebili. Noccioli di albicocca come mandorle, sandali di plastica bianchi e marroni, Giò, diamoniche trovate nelle case affittate appena arrivati, con mamma papera avanti e i paperotti dietro a trascinare le valigie, allora ancora senza rotelle. Un vezzo. Una bellezza comprensibile solo dalla propria mente, un sasso di mare, levigato alla perfezione dalle onde dello Ionio e dal sale, quel sale che brucia la pelle, secca la superficialità, lacrime del mare da cui leccare per gustarne il sapore, sudore della Vita che si infrange, da sempre, senza sosta, sulle rocce che costruiamo nei nostri perimetri mentali.
Un sasso con un foro al centro, un ciondolo, un vezzo! Un semplice ciondolo che facesse compagnia al cuore.
L’ho cercato, con gli occhi distratti di chi passeggia sul bagnasciuga alle dieci del mattino sotto il sole che dal mare si è alzato da appena quattro ore come una punta d’ago infuocata, sublimando all’orizzonte tra barchette e pedalò. Nulla! In un mosaico perfetto nessun sasso si è concesso alla nostra vista. L’acqua del mare! L’acqua del mare, le onde, pitture a olio, acrilico, tempera, acqua, acqua, sale, cristalli liquidi! Che gran modo di esaltare i suoi ori possiede il mare, che grandi doti estete possiede l’Immenso per mostrarsi, per rivelarsi! Gran banditore d’asta il mare!


La “grandità”…simpatico storpiare l’Immenso! Fa sorridere… vogliamo sorridere… mentre la “grandità” genera sgomento, l’immenso, l’indefinibile…simpatico?!? Sì…molto…simpatico… pessimo aggettivo…scarsità di termini oserei dire!


E un’altra pietra, a forma di puzzle, che richiami un puzzle, sì un puzzle, la tessera di un puzzle, un angolo oppure un pezzo centrale, di quelli mordicchiati ad ogni lato come se fosse passato un topolino scambiandolo per un pezzetto di formaggio! Un puzzle, anche disegnato nelle striature del tempo, perché è chiaro che i sassi sono delle clessidre ibernate dalla spuma delle onde, clessidre, orologi biologici in mostra nel museo degli oceani, dei mari, delle coste, carcasse di orologi persi da Orlando prima del suo non lungo viaggio alla ricerca del senno.
Cerco un puzzle! Cerco il senno!
Voglio portare la #bellacosa alla Nanaetta che ha sempre un angolo di mente per tutti! Come fa? È malata? Sì! È malata di altruismo Nanetta, è una #bellacosa di suo, lei…la sorella…
Entrambi, io e lei non lei e la sorella, abbiamo un debole con le tessere dei puzzle … io non ne ho mai finito uno, almeno coscientemente, no! Mai fatto…il puzzle dico! Lei me ne ha regalato uno, un puzzle di me. E’ ancora lì, abozzato, in uno scatolone su cui ho scritto “NON TOCCARE”.
L’ho cercato più del buco, del vezzo, del ciondolo, della mia personale medaglia…niente… Non c’è!
Ci ho passeggiato bestemmiando sui sassi, ho atteso l’onda, la schiuma, la luce…
Niente
Non c’è tessera degna di essere promossa a #bellacosa!
In un mosaico perfetto di sassi dalla bellezza epifanica della Concezione nulla mi è sembrato degno del puzzle che avrei voluto regalarle, nulla…


Lei capirebbe
Lei capisce sempre tutto
Nanetta riesce sempre a danzare
Nanetta balla sulle emozioni
Nanetta non è ALTRUI: Nanetta è cornice


È cornice del puzzle che ora, osservando bene riscopro nell’intero bagnasciuga!
La costa intera è la #bellacosa!
La disposizione di Dio lo è!
La sua manifestazione!
L’intero bagnasciuga è un bellissimo puzzle!
L’intero bagnasciuga è quanto di più bello potrebbe incorniciare Cezanne, immagino un autoritratto del Caravaggio tra i sassi, una satira del malessere, un idillio di bellezza.


La Vita, le onde, il sale nelle narici, un puzzle perfetto, un mosaico esposto al Sole, ribelle, che stoico si rifiuta di varcare le soglie del museo.


A Nanetta piacerebbe!
A Nanetta piacciono i puzzle!
Nanetta capirebbe!
Nanetta è ancora capace di lasciarsi investire dal tempo!
A Nanetta!

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