PRANZO SUL GRATTACIELO
29 Settembre 1932 - Undici uomini sospesi nel cielo. Chi fuma, chi mangia, chi conversa amabilmente. Sono seduti su una trave appesa nel vuoto: scamiciati, cappello in testa, i piedi penzoloni. Sullo sfondo, nubi bianche, velo di smog, il parco, la città. Sotto, duecento metri di abisso. Guardatela, quest’immagine: il terzo da sinistra, parlando con il suo vicino, addirittura si sporge, come se fosse accomodato su una panchina. Il quinto, rivolgendosi al compagno di fianco, sembra quasi ondeggiare nel vuoto. L’ultimo, con lo sguardo inquietante rivolto all’obbiettivo, maneggia una bottiglia dal contenuto "sospetto". Brivido in quota, fermo immagine ad alta (altissima) tensione.
Scattata da Charles Clyde Ebbets, è una delle fotografie più celebri della storia.
La scena è realmente accaduta; a naso, si direbbe che si sia ripetuta nel tempo e nello spazio decine e decine di volte, perché questa, certo, era la consuetudine di persone abituate a vivere sospese: il lavoro per imbullonare le travi, il pranzo, un momento di pausa, di nuovo il lavoro. Tutto ad altezza di grattacielo. |