Arte contemporanea a Bologna

Arte Fiera avrebbe dovuto tenersi proprio questi giorni a Bologna (leggete che cosa raccontava a Vogue.it il direttore Simone Menegoi, giusto un anno fa: da mesi si sa che l’edizione 2021 non ci sarebbe stata e l’idea di realizzare una digital fair come altri hanno fatto (Art Basel fin da subito e più recentemente anche Wopart) non pareva opportuna.

Meglio proporre qualcosa di nuovo: una sorta di wishlist, anzi una Playlist che da oggi e fino al 24 gennaio rilancia “i preferiti”  di Arte Fiera, quasi fosse un regalo e un omaggio al suo pubblico, agli artlovers che da anni la seguono (quella di quest’anno sarebbe stata la 45esima edizione), ai galleristi, ai collezionisti, agli artisti che negli anni si sono avvicendati.

Niente virtual tour tra stand di gallerie, ma una ricca piattaforma che propone un progetto culturale più ampio, capace di spaziare dalle mostre d’arte ai libri alla musica, al design grazie alla selezione – la playlist, appunto – di ospiti vari.  In attesa di poter accogliere di nuovo i  visitatori nel gennaio del 2022, Arte Fiera apre le sue porte, con accesso libero e gratuito, e invita gli amanti dell’arte a scoprire le varie “hit” che ha messo in classifica.

Pelagio Palagi, Studio di testa di lupo, 1805-1810 (foto courtesy Istituzione Bologna Musei - MAMbo)
Pelagio Palagi, Studio di testa di lupo, 1805-1810 (foto courtesy Istituzione Bologna Musei – MAMbo)

«Abbiamo voluto enfatizzare l’offerta culturale che anche una fiera commerciale come la nostra propone a ogni edizione: online ci saranno dibattiti, documentari sull’arte, mostre. Non per questo tralasciamo le gallerie, i nostri interlocutori principali. A loro è dedicata una sezione di Playlist Visioni trasversali sull’arte che si concentra sulle mostre allestite fisicamente nei loro spazi espositivi, la cui accessibilità ha sofferto molto delle restrizioni dell’ultimo anno. È un modo per sottolineare l’importanza del lavoro delle gallerie, ma anche per ribadire che l’arte, ogniqualvolta è possibile, deve essere vista dal vero», spiega Simone Menegoi, direttore artistico di Arte Fiera.

Come dargli torto? Dopo quasi un anno di “indigestione culturale digitale” è forte la voglia di tornare a confrontarsi in presenza con artisti e creativi (per ora, mostre, musei e spazi culturali sono aperti solo nelle regioni gialle e solo dal lunedì a venerdi, una scelta recentemente criticata da molti, come ad esempio Amaci l’Associazione dei musei di arte contemporanea).

Partecipano al progetto Playlist di Arte Fiera tutte le gallerie presenti lo scorso anno e a altre prestigiose come Gio Marconi, Massimo e Francesca Minini, Continua, Raffaella Cortese, Franco Noero.

Vedovamazzei, Wireless 2008 (foto courtesy Istituzione Bologna)
Vedovamazzei, Wireless 2008 (foto courtesy Istituzione Bologna)

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Su Playlist si trova anche una selezione della Fondazione Cineteca di Bologna che, dal suo archivio di oltre 46mila titoli, ha scovato alcune chicche per Visioni d’arte a 360°: tra i lungometraggi visibili gratuitamente in streaming negli orari indicati, segnaliamo Emilio Vedova. Dalla parte del naufragio, di Tommaso Pessina, un’indagine sulla visionaria pittura segnica dell’artista, a  15 anni dalla sua scomparsa.

Non avete molto tempo, ma il progetto vi incuriosisce? Andate dritti in questa sezione dal titolo Zig zag tra le opere, una passeggiata in compagnia dell’artista Stefano Arienti che per l’occasione ha selezionato i pezzi esposti della collezione del MAMbo, il Museo d’arte Moderna di Bologna, che più gli aggradano. Troverete le immagini dei lavori (ben zoommabili, e questo è il vero vantaggio della fruizione digitale: la sensazione di entrare davvero dentro le opere) e un suo breve commento. È una guida originale (divertente questo confronto Testa a testa, tra Keith Haring e Mimmo Paladino) e permette di conoscere meglio il museo MAMbo, uno dei gioielli di  Bologna.

Tutta la Playlist di Arte Fiera è a disposizione fino a domenica, gratuitamente, cliccando qui http://www.artefiera.it/home/776.html

Gilbert & George, Sleeping, 1991. (Foto courtesy Istituzione Bologna Musei MAMbo)
Gilbert & George, Sleeping, 1991. (Foto courtesy Istituzione Bologna Musei MAMbo)

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