PHLOG: letture per analfabeti
Ai miei occhi si presentano spettacoli immensi di cui mi piacerebbe poter scrivere collane di libri da leggere e rileggere prima di addormentarmi. Poi mi rendo conto che le parole sono solo un piccolo e spesso inefficace corredo a ciò che io e la mia inseparabile macchina fotografica abbiamo vissuto ed allora ecco: un blog fotografico che mette molto più che nero su bianco!
Il dito scatta, rileggo in camera ciò che i pixel hanno registrato, sviluppo e stampo a video.
ET VOILÀ! Il racconto diventa immagine, sequenza di fotografie, tatuaggi di luce sullo schermo. Un racconto immaginifico di vita realmente vissuta.
Ne viene fuori un’immagine, sempre ermetica ed avara! Non ci sono suoni né profumi, non c’è il vociare della gente né il vento che muove le foglie. I cani non abbaiano ed i fiori non hanno profumo. Poi le osservo bene e dopo un po’ mi accorgo che invece, almeno in me, suoni, profumi e calore esistono ancora in quei pixel che tra poco diventeranno carta! Tutti questi sensi e le sfumature che di essi ne fanno un tutt’uno che chiamiamo “ricordo”, ancora esistono, vividi, dentro di me.