Heroes (not just for one day)

Heroes (not just for one day)

Da bambino i supereroi che conoscevo non avevano cognome, o meglio lo avevano quando erano persone come me, nella loro vita reale. Impiegati sfigati con vite mediocri e traballanti, ragazze “ugly” o pavidi adolescenti brufolosi. Poi all’occorrenza si trasformavano e diventavano invincibili, superforti, coraggiosi, sempre buoni, spostavano montagne, volavano, vedevano attraverso i muri e vincevano, vincevano sempre, rendendo il mondo migliore per tutti spazzando via i cattivi assicurandoli alla giustizia della metropoli.

Poi si cresce e la realtà che ti circonda non è una metropoli, nei cieli non volano umanoidi, le cabine del telefono non esistono più, la giustizia assicura ingiustizia e capisci che di invincibile non c’è mai stato niente e nessuno e ad insegnartelo è la storia, la religione e lo ribadisce istante per istante la Vita stessa. Allora ti guardi intorno incredulo del fatto che pagine e pagine di fumetti erano solo una sporca menzogna perchè i supereroi non esistono né sono mai esistiti. Tutta una grande invenzione per “bambini” o forse marketing promozionale per carnevale. E’ un po’ come la storia di Babbo Natale che svanisce proprio quando cominciavi a comprenderne il senso e l’importanza della sua esistenza.

Ma io ho scoperto che esistono davvero, sia Babbo Natale che i supereroi, certo in abiti diversi e senza le montature di Hollywood, non volano se non nei sogni che non raccontano, non sono invincibili e soffrono ed hanno sofferto tanto. Sono miti, sono umani ma non come noi! Sono persone che hanno sofferto ed hanno saputo farlo, sono persone ruvide e silenziose, spesso con un’istruzione “canonica” nella media del loro tempo ma che hanno le vene dure e piene della storia che la Grande Guerra ha disseminato per le stradine dei paesi che l’hanno vissuta. Hanno lo sguardo fiero ed un po’ basso e camminano lenti con un passo fermo e deciso, giudicano secondo le proprie idee e la propria personale esperienza ed anche se non cambiano idea facilmente ascoltano. Ascoltano tanto, ascoltano tutto, perfino i silenzi delle persone e delle stanze vuote in cui si ritrovano troppo spesso, le stesse in cui sentivano realizzati i sogni, raggiungibili ed ai nostri occhi mediocri, di un’intera vita. Sono eroi dalla luce negli occhi, eroi dalle cicatrici sulla pelle e nel cuore, con rughe profonde che parlano al posto della voce, che accarezzano con mano pesante ciò che amano ed amano in silenzio perchè così la Vita gli ha insegnato. Sono eroi senza voce nè statue, eroi senza fumetti nè saggi, nessuna statua o elogio nè strada intitolata. Sono eroi che hanno vestito calzini rassettati e giacche trapassate da familiare in familiare, eroi che hanno sacrificato la loro esistenza per donare ai propri prossimi un futuro migliore di quello proprio. Eroi che hanno visto ed ancora osservano il mondo con gli occhi altrui, eroi da lavoro, campi e famiglia, eroi con scarpe logore delle stesse strade che non hanno sostituito ancora la sofferenza della loro povertà di gioventù con l’apparente benessere di oggi ma intenti sempre a garantire quel benessere ai propri cari, un mondo migliore a chi resterà dopo di loro. Eroi con acciacchi, eroi in bianco e nero, eroi lenti che camminano doloranti con la coppola al posto della maschera ed un bastone come arma. In effetti era quello che tentavano di fare anche quei ridicoli supereroi dei fumetti ma i miei eroi, a differenza loro, ci sono riusciti!

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