La natura è geniale

La natura è geniale

Questo articolo è pubblicato sul numero 8 di Vanity Fair in edicola fino al 23 febbraio 2021

Ho sempre sospettato che le piante fossero geniali: Barbara Mazzolai lo ha provato, e spiegato. Barbara Mazzolai è una delle scienziate più importanti del nostro Paese. È direttrice del Centro di Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia e fa ricerca nel campo della robotica bioispirata, che ha l’obiettivo di realizzare nuove tecnologie partendo dallo studio di piante e animali invertebrati. Su queste tematiche ha pubblicato quasi trecento lavori scientifici 
e il libro La natura geniale. Come e perché le piante cambieranno (e salveranno) il pianeta con 
Longanesi, che è appena entrato nella cinquina dei finalisti del premio Galileo 2021 per la divulgazione scientifica. Cos’è la robotica bioispirata? È la disciplina che progetta robot a imitazione degli esseri viventi. La professoressa Mazzolai è la madre della biorobotica italiana, ed è la più importante degli scienziati di questa materia in Italia. Noi siamo abituati a pensare ai robot in forma umana, ma per esempio esiste il polpo in silicone Octopus, ideato da Cecilia Laschi del Sant’Anna di Pisa, soffice quindi meno pericoloso nell’interazione con l’uomo, o il Robofish, che si muove con disinvoltura in acqua.
Il libro di Barbara Mazzolai fa capire con facilità una cosa affascinante e meravigliosa: che anche – anzi forse soprattutto – gli esseri viventi senza cervello, in sostanza le piante, sono capaci di soluzioni geniali.
Anche da questo concetto è nato il Plantoide, il robot inventato proprio dal suo laboratorio: il primo robot al mondo ispirato alle radici delle piante nei loro movimenti, che nasce per l’esplorazione del suolo ed è molto utile per l’agricoltura e il monitoraggio ambientale. Ormai il valore del suo Plantoide è indiscusso, ma nel 2008, quando Mazzolai cominciò a portare l’idea ai convegni, fu accolta in modo tiepido dai suoi colleghi. Lei non se ne cura perché ha troppo da fare. Io, da quando l’ho letta, non riuscirò mai più a staccare un rametto da una siepe.

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