La regina Elisabetta, già pronta per il vaccino anti-Covid: «D’esempio contro la disinformazione»

La regina Elisabetta, già pronta per il vaccino anti-Covid: «D’esempio contro la disinformazione»
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Elisabetta II dalla A alla Z, edizioni Piemme

Operazione Courageous. L’Inghilterra si prepara al più grande piano di vaccinazione della sua storia e la regina Elisabetta è naturalmente in prima fila. La sovrana, 94 anni, e il marito Filippo, 99, sono tra i soggetti più a rischio e avranno quindi la possibilità di effettuare l’iniezione «già nelle prossime settimane»: «Rispetteranno il loro turno e faranno il vaccino anti-Covid», scrive il Mail on Sunday.

«Gli esperti di salute pubblica sostengono che la decisione della sovrana e del principe consorte – presa su consiglio dei rispettivi medici – darà un grande contributo nella lotta alla disinformazione, diffusa – soprattutto online – dai teorici del cospirazionismo», aggiunge il tabloid. «Le autorità temono che, proprio a causa di questa disinformazione, un’ampia percentuale di popolazione rifiuterà l’iniezione».

Il vaccino Pfizer-BioNTech, che ha ottenuto di recente il via liberà dalla sanità britannica, sarà iniettato nei cittadini – secondo un rigido ordine di priorità – a partire da lunedì 14 dicembre. Va detto che di solito le questioni legate alla salute dei membri della royal family restano private, stavolta però in casa Windsor pare si sia deciso di fare un’eccezione proprio per «cercare di essere d’esempio».

Nella campagna di pubblicizzazione potrebbero essere coinvolti pure Carlo e William, seppur a loro il vaccino non toccherà subito. Oltre ad essere ben più giovani della sovrana, infatti, entrambi gli eredi al trono hanno sconfitto il coronavirus. Tra l’altro il duca di Cambridge ha seguito da molto vicino i progressi del vaccino sviluppato dal team dell’Università di Oxford, vistando due volte il laboratorio.

E congratulandosi pubblicamente con i ricercatori quando è uscita la notizia che l’iniezione era efficace al 90%. Per combattere, anche in questo modo, la diffidenza e la disinformazione.

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