I libri…quelli belli! Un ottimo regalo di Natale per amanti di fotografia e Cultura (non solo araba)
… Mai inginocchiati gli insorti,
mai impauriti o lontani dalla terra natia.
Beybouh Uld El Hach
Un volume a cura dell’associazione Tiris odv Napoli, edito in 250 copie speciali formato 33×22 cm 160 pagine colore e b&n e 2 tavole colore extra formato. La raccolta dei moderati arabi, pubblicati ininterrottamente da Alias dalla primavera del 2008, è aperta, in questa edizione, dal numero 51 del 31 maggio 2009 e termina col numero 513 del 14 novembre 2020, data della sua chiusura redazionale.
I primi cinquanta numeri furono impaginati dai grafici del settimanale sulla base dei testi e delle fotografie inviati alla redazione dal gruppo di militanti e ricercatori che dal 1999 lavoravano ai progetti Necessità dei volti e Vedere l’occupazione. Il titolo e la continuità «ad oltranza» della rubrica furono proposti da Roberto Silvestri nel corso di un incontro nella sede de il manifesto a Roma per, sono parole di Roberto, «fare controinformazione su una guerra che i giornalisti non sanno, possono o vogliono documentare dal 1975». Se il conflitto del Sahara Occidentale restava in ombra, occorreva fare spazio alle voci e alle immagini che i militanti sahrawi coraggiosamente creavano in opposizione alla feroce macchina politico-militare del Marocco nelle città e negli spazi vietati ai media.
Dalle carceri, dalle piazze, dai tetti, dalle aule dei tribunali, la resistenza moltiplicava il proprio messaggio di libertà attraverso la fotografia, le testimonianze orali, le lettere ed i documenti inviati oltre frontiera, le azioni pubbliche e di massa contro i simboli dell’occupazione, per rivendicare ogni giorno il diritto all’esistenza e all’autodeterminazione. Di questi segni, di questi gesti, ignorati dalle cancellerie internazionali interessate ai lucrosi affari con la monarchia occupante, moderati arabi è stato un piccolo specchio, modesto ma tenace. A vederli e a leggerli nel loro insieme ora, tra le pagine sfogliate a caso o cronologicamente, prende forma, di volta in volta, quel diario scritto silenziosamente nel cuore della rivolta: a pronunciarsi sono in prima persona i militanti arrestati e torturati più volte, le famiglie a cui è negato incontrare i detenuti o rintracciare gli scomparsi, i resistenti che a grave rischio scattano fotografie nelle «prigioni nere» o nei porti dove salpano le navi che trasportano le risorse rubate alla terra e al mare sahrawi. È il diario scritto da partigiani con volti e nomi, ma spesso da chi resta anonimo, tutti quelli a cui due ignobili re credevano di poter togliere la parola prima ancora che la vita.
Le pagine più vicine ai nostri giorni raccontano le azioni di democrazia diretta intraprese dagli esiliati, dai nomadi delle zone liberate e dalla diaspora sahrawi in luoghi cruciali come i valichi illegali di Guerguerat o Mheiriz. Dolorose ed eroiche, per ogni singolo militante, le parole di oggi portano l’eco di quelle passate: entrambe ricordano che il presente del conflitto viene dalle antiche lotte contro l’espansionismo europeo e poi marocchino, che tra ieri e oggi nella battaglia di libertà vi sono sia coerenza che mutamento, che i gesti e i pensieri delle nuove generazioni uniscono quanto accaduto prima con quanto accade ora. Una saggezza preziosa per cancellare definitivamente l’ultimo crimine coloniale in Africa.
Informazioni: Costo del volume 25 euro compreso di spedizione
Per prenotare il libro: associazionetiris@gmail.com
L’articolo Moderati arabi, fotografie dal Sahara occupato proviene da Witness Journal.