“Come nasce assì se méte” – dialetto lucano
“Come nasce assì se méte” dicono ad Oppido Lucano, un paesino dell’alto Bradano in provincia di Potenza (Italia, sì… la Basilicata è ITALIA!). Significa letteralmente “Come nasce così viene mietuto” ma spesso la lingua ha le sue lacune quando di mezzo ci sono i dialetti. I dialetti sono quelle lingue a sè che alle regole aggiungono dei sentimenti, delle esperienze. I dialetti più che descrivere concetti spesso circoscrivono emozioni, insegnamenti, comunicano in breve dei concetti lapidari che identificano un Popolo molto più di quanto possa fare una lingua nazionale. Per la Basilicata, che di fatto è una nazione a sé (senza sovranismi ideologici ovviamente… credo lo siano un po’ tutte le regioni d’Italia ed a volte anche diverse parti della stessa regione), il dialetto, i toni e la gestualità che li accompagna formano un tutt’uno nella forma comunicativa del costume comune.
La mietitura del grano è l’evento estivo più atteso per la comunità contadina oppidese dove si raccolgono i frutti di un anno di duro lavoro nei campi. Un viavai di trattori e mietitrebbie fa su e giù dal paese alle campagne poco fuori porta fin dalle prime ore dell’alba tra rituali antichi e magici a cui si accompagnano scorci di festa nomade come i pochi minuti di pausa lavorativa in cui si pranza.
Nel 2019 ho voluto documentare questa tradizione in quanto io, campano di nascita, non avevo mai visto il grano prima di arrivare ad Oppido Lucano… eppure tra pastifici e pizza il grano ha sempre contribuito a definire il mio essere “napoletano”. È stato un po’ come godere di un’eredità che non meritavo. e’ stato decisamente questo il motivo principale che mi ha spinto ad eseguire questo lavoro fotografico da cui è nata un’installazione permanente presso il Consorzio Agrario De Felice, luogo simbolo che meriterà un capitolo a parte interamente dedicato alla sua storia ed ai suoi personaggi epici.