Tra le conseguenze più gravi della pandemia sulle nuove generazioni c’è anche l’emergenza educativa determinata dalla chiusura delle scuole e dalla difficoltà, per moltissimi minori, di seguire la didattica a distanza, con serie ricadute sull’apprendimento.
Ed è proprio per fornire una risposta concreta a questo problema che, per la Giornata Mondiale del Volontariato (5 dicembre), Save the Children ha lanciato il nuovo progetto “Volontari per l’educazione”.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di reclutare studenti universitari volontari che, credendo fortemente nel valore dell’educazione, decidano di dare il loro contributo per aiutare nello studio i bambini e gli adolescenti più colpiti dall’emergenza. Dopo una formazione specifica, i volontari, a partire da gennaio 2021, potranno così seguire settimanalmente bambini e ragazzi, dai 9 ai 16 anni, in modalità online, individuale o a piccoli gruppi, cooperando con le scuole. Centrale nel progetto è infatti la collaborazione con gli istituiti scolastici oltre che con le famiglie.
I volontari saranno costantemente supervisionati da una équipe di educatori professionali e, poiché spesso il problema della didattica a distanza è legato all’impossibilità di disporre di materiale adeguato, grazie a Save the Children i bambini e gli adolescenti che parteciperanno al progetto riceveranno tablet e connessioni, non solo per “incontrare” online il loro volontario di riferimento, ma anche per seguire le normali lezioni a distanza.
Come candidarsi
Per diventare “Volontari per l’Educazione”, gli studenti universitari devono semplicemente compilare un modulo online (www.savethechildren.it); una volta reclutati, i giovani volontari avranno l’obbligo di seguire una formazione di base sul significato del volontariato, la dispersione scolastica e l’apprendimento di qualità oltre che un programma specifico sulla salvaguardia dei minori online e sulle regole di condotta da mantenere nella attività di accompagnamento allo studio. Durante l’esperienza di volontariato, inoltre, gli studenti riceveranno anche una formazione avanzata, riguardante non solo gli strumenti e i metodi didattici per favorire l’apprendimento, ma anche l’approccio psico-sociale per gestire adeguatamente vissuti e aspetti emotivi in questo periodo di difficoltà, con un focus specifico dedicato a minori e famiglie di origine straniera e con difficoltà linguistiche.
“Siamo al fianco di tanti docenti ed educatori che cercano di riallacciare i legami con le famiglie e i ragazzi che la crisi lascia più indietro – spiega Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children – La nuova community dei Volontari per l’Educazione sarà una risorsa preziosa per rafforzare questo impegno. Nessun bambino deve pagare il prezzo della crisi rinunciando ad apprendere, far fiorire i propri talenti e costruire liberamente il futuro. Le scuole e le famiglie non possono essere lasciate da sole davanti ad una sfida educativa senza precedenti.”
L’iniziativa ha già riscosso molto successo, con l’adesione di trecento studenti universitari provenienti da 70 città diverse, con un’età media di 25 anni, in prevalenza donne (86%), e con un bagaglio di competenze che spazia dalle materie scientifiche a quelle linguistiche e umanistiche, ma comprende in molti casi anche le discipline artistiche e musicali.
L’esempio virtuoso
L’idea di lanciare un’ampia rete nazionale di studenti universitari volontari per contrastare la povertà educativa nasce dall’esperienza positiva già portata a termine durante il periodo estivo in diverse città italiane con il progetto Arcipelago Educativo realizzato da Save the Children e dalla Fondazione Agnelli con il contributo della Fondazione Bolton Hope Onlus. Il progetto ha avuto infatti il merito di mettere in luce la reale efficacia dell’intervento volontario da parte degli studenti per affiancare i minori in difficoltà educativa.
La campagna “Riscriviamo il futuro”
Il progetto “Volontari per l’educazione”, sostenuto dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), fa parte della campagna “Riscriviamo il futuro” lanciata da Save the Children all’indomani della diffusione del Covid-19: un programma di intervento che si è posto da subito l’obiettivo di raggiungere, in Italia, 100 mila minori che vivono in contesti svantaggiati con una serie di iniziative volte a contrastare la povertà educativa e ridurre i rischi di dispersione scolastica. Grazie a questo progetto l’Organizzazione è riuscita a raggiungere, solo in questi mesi, 75 mila tra bambini, famiglie e docenti in tutto il Paese, fornendo attività di sostegno alla didattica a distanza, ma anche un importante supporto psicosociale.