Inaugurata sabato 30 settembre nello Spazio Volta, in Piazza Mercato delle Scarpe di Città Alta, la mostra deve il proprio titolo a un episodio curioso. È il 1970 e un intervistatore si aggira tra il parcheggio della fabbrica dell’Alfa Romeo prima e successivamente a Piazza San Fedele a Milano, dove vengono installate alcune sculture gonfiabili di Franco Mazzucchelli. Dei passanti vengono fermati e viene chiesta una loro opinione sulle singolari opere “abbandonate” nelle vie del centro e sopra le macchine parcheggiate. Alcuni sono spaesati, altri curiosi, altri ancora fortemente dubbiosi. In particolare, un intervistato dichiara: “Ah, bè… sarà scultura!”.
Ritratto di Franco Mazzucchelli, 2023
Franco Mazzucchelli nasce a Milano nel 1939. Insignito del Premio Alfredo d’Andrade alla carriera nel 2022, nel corso della sua carriera ha investigato l’utilizzo di materiali industriali per dare vita a installazioni gonfiabili, spesso collocate in luoghi pubblici. Bergamo accoglie diverse opere di grandi dimensioni dell’artista meneghino, incuneate all’interno di Spazio Volta. La particolarità della mostra orobica consiste nel fatto che vi sarà l’alternanza tra una serie di opere, che cambieranno a intervalli regolari all’interno della ex fontana. Si tratta di una mostra “mutabile”, concepita per favorire l’interazione tra pubblico, passanti e luogo espositivo. Le installazioni di Mazzucchelli hanno forme e colori diversi. Un grande tentacolo rosso svetta sulla piazza bergamasca e provoca un senso di incredulità in coloro che vi si imbattono durante una passeggiata. Perché uno spuntone gonfiabile fuoriesce vistosamente da quella che dovrebbe essere la finestra di un edificio antico? L’intervento all’esterno fa riferimento alla serie A. TO A. (Art to Abandon), che Mazzucchelli realizza negli anni ’70 per opporsi al canone estetico dell’epoca. L’arte contemporanea può anche essere giocosa, la si può esporre ovunque, anche nei posti più impensabili. È uno strumento che rende possibile una nuova “dimensione abitativa”, un mezzo per cambiare la nozione di “qui e ora” e dare modo all’osservatore – anche per pochi istanti – di ricondurre quella visione a una dimensione familiare, amicale, quotidiana.
Franco Mazzucchelli, Catena, 2021, PVC bianco, aria, dimensioni variabili
“Che cosa sarebbero queste cose qua?”
“A lei cosa suggeriscono?”
“A me suggeriscono niente. Che occupano il posto delle macchine e basta”.
La percezione odierna sulle opere di Mazzucchelli è diametralmente opposta, anche grazie al rinnovamento del canone estetico e a una diversa sensibilità del pubblico nei confronti degli interventi che mettono a dialogo antico e contemporaneo, pubblico e privato, kitsch e raffinato. Le sculture gonfiabili dell’artista sono delle strutture, come diceva l’intervistatore, di natura ambivalente. Livelli di significato diversi per chiunque provi a cercare qualcosa dentro lavori dall’estetica semplice, dalle forme infantili, messi in piedi con materiali sintetici di poco valore. Queste opere sono, a detta dello stesso Mazzucchelli, la possibilità di aprire una nuova dimensione critica, che si traduce nella partecipazione totale dei pubblici che, al contempo, mettono in atto dinamiche di interazione dissimili. Le opere in mostra all’opening si spostano leggermente verso una ricerca orientata all’estetica.
Franco Mazzucchelli, Sarà scultura, 2023, Installation view, Spazio Volta, Bergamo
Il tentacolo rosso è collegato ad una grossa scultura inserita sotto la volta interna. Sopra di essa sono riportate scritte a penna, numeri, disegni. La riflessione sulla forma porta a riflettere sull’elemento gonfiabile e la sua funzione: perché è inserito in un luogo storico? Cosa ci fa sotto una volta? cosa sono quelle scritte? L’altra installazione è collocata nella vetrina che dà sulla piazza e consiste in una serie di tubi gonfiabili bianchi attorcigliati. La composizione che ne risulta sembra quasi compressa nello spazio ristretto tra la vetrina e il muro in mattoni. Il rapporto non mediato con le opere consente a ognuno di interpretare la mostra in maniera diversa. Verrà voglia di toccare quelle superfici lisce, di camminare in mezzo a strutture che riportano la mente all’infanzia. Il ruolo sociale dei passanti sarà analizzato in relazione alla percezione che ognuno avrà dei gonfiabili, sia da un punto di vista decorativo ed estetico che da un altro legato alla loro funzionalità.
Il 18 novembre ci sarà un intervento pubblico di Mazzucchelli nei grandi spazi aperti di Piazza Vecchia, in occasione del festival ArtDate. Gonfiabili di grande scala si muoveranno in autonomia e i passanti avranno la possibilità di interagirvi, come accadde a Piazza San Fedele oltre cinquant’anni fa, ma con una consapevolezza diversa del lavoro di Mazzucchelli e dell’arte contemporanea in generale.
Franco Mazzucchelli, Catena, 2021, PVC bianco, aria, dimensioni variabili
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