La mattina del 5 gennaio Londra si sveglia, ma resta immobile. È iniziato il terzo lockdown generale, necessario anzi fondamentale, dopo che per per quasi una settimana i contagi in Inghilterra hanno superato i 50.000 al giorno, esplosi con la variante inglese. «Questa nuova variante del Covid è più contagiosa del 60-70% rispetto al normale. La sanità pubblica non è mai stata così sotto pressione e rischiamo di avere enormi problemi di qui a 21 giorni se non agiamo adesso. I morti sono cresciuti del 20% nelle ultime settimane e purtroppo ce ne saranno molti altri». Boris Johnson ha parlato così alla nazione la sera del 4 gennaio alle 20, per annunciare il nuovo lockdown.
«Restate a casa – ha detto – salviamo quante più vite possibili, non uscite assolutamente se non per questioni essenziali». Un messaggio che nessuno avrebbe mai più voluto sentire e una nuova chiusura con restrizioni uguali a quelle di marzo scorso: vietato ogni spostamento dentro e fuori il Paese, incontrare persona a casa o fuori. Scuole chiuse e anche tutti i negozi tranne quelli «essenziali». Tutto chiuso. La differenza, però, c’è: è la campagna di vaccinazione che in Inghilterra sta procedendo a ritmi serrati: «Abbiamo vaccinato più persone di tutto il resto d’Europa messo insieme – ha detto il primo ministro – . In Inghilterra si stimano almeno 15 milioni di persone vaccinate entro la fine di febbraio, e così le cose potrebbero davvero iniziare a cambiare.
Ora però Londra torna a svuotarsi, e anche se chiusa l’avevamo già vista, appare sempre più surreale, quasi irriconoscibile, come intrappolata nel silenzio che si percepisce da ogni foto. Un gigante da cui sembra impossibile sia scomparsa ogni traccia di la vita, le persone, le auto e il traffico, le ore di punta. Da Camden Town a Trafalgar Square, fino al Tamigi. Nella gallery le foto.