Acute Art e Dazed Media hanno presentato a Londra Unreal City, il più grande festival di realtà aumentata al mondo. L’incredibile progetto è iniziato l’8 dicembre 2020 e terminerà il 5 gennaio 2021, con una esposizione virtuale di 36 sculture, ognuna “allestita” all’interno di un percorso sulle rive del Tamigi. Queste opere, di fatto totalmente digitali, sono state disposte in 24 tappe fra il Waterloo Bridge e il Millennium Bridge. Alcune sculture riproducono i lavori di alcuni tra gli artisti più conosciuti, tra cui Cao Fei, Marco Brambilla, Alicja Kwade, KAWS, Olafur Eliasson, mentre altre non sono mai state presentate al pubblico.
Per vedere queste opere è necessario usare ARkit, un framework realizzato da Apple (disponibile con iOS 11) dedicato alla realtà aumentata. Scaricando Acute Art su App Store è infatti possibile vedere le opere sugli schermi degli iPhone rendendo il confine fra virtuale e reale sempre più labile.
Unreal City: reale e virtuale, per l’arte in sicurezza
In un momento storico incredibilmente difficile per il mondo dell’arte dal vivo, Unreal City garantisce un’esperienza sicura proprio in quei luoghi dove è possibile rispettare il distanziamento sociale.
A spiegare le ragioni di Unreal City, lo stesso Olafur Eliasson: «La pandemia ha causato incalcolabili sofferenze e ha sradicato gran parte delle nostre abitudini quotidiane. Specialmente per chi apprezza e prende parte all’arte e alle cultura». «Il confine fra reale e virtuale sta diventando oscuro. Esiste nella memoria, nella storia e nell’intersezione di immaginazione e realtà. Con questo concetto in mente avremo una percezione della realtà più ampia», ha spiegato Cao Fei. «Nel momento in cui accettiamo che la realtà aumentata è parte della realtà, questo sarà uno degli universi della nostra esistenza e della nostra percezione future», ha concluso l’artista multimediale cinese.
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