Nanni Moretti e l’ironia geniale sulla sconfitta a Cannes

Nanni Moretti e l’ironia geniale sulla sconfitta a Cannes

Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»Cannes 2021, Nanni Moretti e «Tre Piani»

Sulla Montée de Marches del Festival di Cannes Nanni Moretti è arrivato, se non con la Palma d’Oro in tasca, almeno con la soddisfazione di poter presentare il suo film al mondo dopo due anni di stop forzato. Ha registrato un video con il cast nel quale cantava Soldi di Mahmood, ha presenziato alla Croisette con l’immancabile papillon e ha raccolto, alla prima di Tre piani, che vedremo al cinema dal 23 settembre, un applauso lungo 13 minuti. Nonostante la critica, soprattutto francese, si sia divisa sulla sua opera, considerata da qualcuno la meno «morettiana» di tutte, la speranza che il film, o quantomeno Moretti, si portassero a casa qualche premio ce l’avevamo tutti e, invece, non è stato così.

A vincere la Palma d’Oro è stato il controverso Titane di Julia Ducournau, la seconda donna ad arrivare in cima al podio dopo Jane Campion, lasciando Tre piani a mani vuote. Qualcuno ha descritto i giorni immediatamente successivi alla premiazione particolarmente difficili per Moretti, che non si sarebbe impegnato a mascherare la delusione per non essere entrato nel palmarès. A quel punto, però, utilizzando i social che ormai padroneggia come un influencer provetto, Moretti ha deciso di rompere il silenzio pubblicando una foto con i capelli bianchi e gli occhi sgranati e una didascalia meravigliosa: «Invecchiare di colpo. Succede. Soprattutto se un tuo film partecipa a un festival. E non vince. E invece vince un altro film, in cui la protagonista rimane incinta di una Cadillac. Invecchi di colpo. Sicuro».

Tre pianiTre pianiTre piani

È attraverso l’arma dell’ironia, infatti, che Moretti gioca ed esorcizza il malcontento, smontando i critici che hanno continuato a insistere marcatamente sulla sua sconfitta. Tre piani, il suo primo film tratto da un soggetto non originale, ossia il romanzo omonimo di Eshkol Nevo, forse non è stato capito abbastanza: si tratta di un racconto sulle conseguenze estreme della natura umana e dell’equilibrio psicologico, ma anche sul bene e sul male che si annidano in noi e che, spesso, come diceva Valmont nelle Relazioni pericolose, trascendono il nostro controllo. Palma d’oro o meno, sarà il pubblico a farsi un’idea più precisa del suo ultimo lavoro, arrivato a sei anni dal bellissimo Mia madre con Margherita Buy e John Turturro.

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